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Del PD in Emilia Romagna, di @eccoci2015 e dell’evoluzione

Creato il 20 febbraio 2015 da Paz83

Qualcosa si era rotto nel Partito Democratico della mia regione, l’Emilia Romagna. Inutilite trovare alibi o scuse. Il crollo dell’affluenza (sia alle primarie che alle regionali), la fermezza con cui gli elettori, io tra loro, si erano smarcati dall’urna (in una maniera così evidente che chiunque, dotato di buon senso, all’indomani si sarebbe aspettato un terremoto), erano un segnale più che mai chiaro che urlava a gran voce un’urgenza. Una riflessione profonda che portasse a rimescolare le carte, che adeguasse con i tempi e con chi quei tempi li vive, perché ci è nato e ci sta crescendo dentro, ci si è formato. Non è questione di “largo ai giovani”. Non è questione di rottamazione. Non chiamatela così, perché non c’entra nulla e andreste fuori strada. Chiamatela evoluzione, che è ben diverso, perché mantiene un patrimonio”genetico” ma lo evolve adeguandolo al cambiamento dell’ambiente circostante. E’ un processo naturale che ad un certo punto si rende necessario, volenti o nolenti, per qualunque organismo biologico e non. Un processo che è fondamentale per garantirne la sua sopravvivenza in un ambiente che muta e necessita di nuove abilità, nuove visioni, nuove modalità con cui integrarsi, interagire e muoversi in esso.

Ecco, allora io credo che in fondo il senso di Eccoci, del loro appello, dei suoi firmatari, della sua proposta, sia proprio questo: evoluzione, ma tenendo ben presente quel patrimonio genetico, per ritrovare una posizione e una strada in un mondo che cambia sempre più velocemente giorno dopo giorno. Il tutto senza troppi drammi, che non sono mai serviti a nulla, ma con una buona dose di maniche rimboccate e voglia di fare. Questa almeno è la mia speranza.

eccoci

“Noi vogliamo costruire il Pd, perché siamo nati e cresciuti dentro il Pd.
Proprio perché ne siamo parte vogliamo una discussione vera durante il congresso. Proprio perché ne siamo linfa abbiamo superato l’8 dicembre 2013 le differenze tra renziani e cuperliani. Proprio perché conosciamo la nostra comunità sappiamo che può essere molto meglio di così.
La nostra è una nuova generazione che è già in campo con responsabilità e impegno nel partito, nei giovani democratici, nelle amministrazioni e nelle forze sociali della nostra regione. Pensiamo che sia il momento di promuovere un vero e proprio “patto generazionale”, una piattaforma politica che ponga nuovi spunti e priorità programmatiche per una profonda riforma del partito.
Pensiamo a un partito che faccia elaborazione politica con uno sguardo lungo, in grado di vivere nell’epoca della velocità, sapendo che in Emilia-Romagna non possiamo essere solo governo e amministrazione. Pensiamo a un partito che sappia rimotivare una militanza ormai stanca e delusa, ed attrarne una nuova. Pensiamo ad un partito che sia stimolo e sostegno per un governo regionale, che ha la responsabilità di rinnovare il “modello emiliano” da sempre sinonimo di buona amministrazione.” (qua il testo integrale)

E allora ben venga tutto questo!


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