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"Delitti rock": la RAI si tinge di rosso

Creato il 04 aprile 2011 da Wordsinsound
Avrete sentito miliardi di storie riguardanti le morti dei grandi miti del rock. Da Jimi Hendrix a Janis Joplin, da Kurt Cobain a John Lennon; nessuno di loro è scomparso senza lasciarsi dietro un alone di mistero, una coltre di fumo che offusca la verità dei fatti. Dal 2 Maggio parte la serie "Delitti rock", un programma condotta da Amanda Lear ed ideato sulla base di un libro inchiesta scritto da Enzo Guaitamacchi. Al posto della ex spogliarellista ci sarebbe dovuto essere Giorgio Falletti (e sarebbe stata sicuramente un'altra storia) ma a causa di impegni letterari all'estero ha dovuto declinare l'offerta. Se questa miniserie aggiungerà o meno qualcosa all' immaginario collettivo dei fan non possiamo saperlo; possiamo però augurarci che anche questa trasmissione non scada nell' eccessiva teatralità e sterilità di alcune produzioni di casa RAI. A rendere più attuale l'intero discorso (anche se l'attualità, a volte, è un fattore puramente relativo) ci penseranno diversi artisti (ci sono artisti e artisti) tra cui Branduardi, Britti, Finardi, Van De Sfroos e Nathalie che eseguiranno alcune cover dei brani di queste leggende, è proprio il caso di dirlo, che hanno abbandonato la scena musicale in circostanze surreali e sospette. Vi lascio ad un estratto dell'articolo originale che potete reperire interamente cliccando il seguente link.
Quindi, tra musica inchiesta e thriller, ogni puntata è girata come un minifilm, nei luoghi dove si son svolti i fatti, con interviste esclusive, testimonianze e documenti inediti che cercano di mettere la parola fine su casi che ancora infiammano l’immaginario collettivo. Il 2 maggio si parte con John Lennon. Caso chiuso: Mark Chapman è un assassino reo confesso e beccato in flagrante. Però l’autore ha ricostruito puntigliosamente, come in un thriller, l’ambientazione del delitto. E soprattutto ha intervistato a New York Allan Tannenbaum, il fotografò che pochi giorni prima della morte della star lo immortalò in atteggiamenti teneri (e intimi) con Yoko, ed è andato al Roosevelt Hospital a sentire il ricordo del medico che «tentò di resuscitarlo»

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