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Dell’Utri e i russi venuti a catturare il sole italiano

Creato il 18 maggio 2012 da Lucia Navone @lucia_navone

Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore di oggi e  dal Quotidiano Sicilia On Line, il senatore Marcello Dell’Utri, fido mediatore d’affari di Berlusconi, sarebbe indagato a Firenze in una nuova inchiesta per corruzione in merito a una vicenda legata al progetto, mai realizzato, di un impianto fotovoltaico a Gela, in Sicilia. Investimento previsto: 100 milioni di euro, in parte denaro privato e in parte finanziamenti agevolati pubblici. Le indagini scaturiscono da una somma di 400.000 euro transitata su conti dell’ex Credito Cooperativo Fiorentino, la banca presieduta per venti anni da Denis Verdini e da poco messa in liquidazione dopo una lunga ispezione di Bankitalia. Dell’Utri era già indagato per le vicende dell’ex Credito Cooperativo Fiorentino ed è proprio esaminando la sua posizione che sono emersi i 400.000 euro da Cipro.

Gli inquirenti sospettano che la causale del versamento per il pagamento di un raro incubanolo, sia falsa. Secondo i pm Luca Turco e Giuseppina Mione, il denaro non sarebbe stato versato a Dell’Utri dall’antiquario pugliese, Marino Massimo De Caro, ma proviene da un conto a Cipro della società AvelarEnergia, che si occupa di parchi eolici e solari e che fa parte del gruppo Renova degli oligarchi russi Viktor Vekselberg e Igor Akhmerov. Marino Massimo De Caro, barese ma con radici a Verona, è un dalemiano doc con interessi talmente trasversali da essere contemporaneamente anche in società con il figlio di Dell’Utri e consulente di Giancarlo Galan, (ex Presidente della Regione Veneto ed ex Ministro delle Politiche Agricole durante il Governo Berlusconi).


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