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Delle nubi all'orizzonte (un po' introduzione e un po' intenzione)

Creato il 21 novembre 2011 da Ilgrandemarziano
Delle nubi all'orizzonte (un po' introduzione e un po' intenzione)Per cercare di non far scivolare tutto il lavoro fatto di recente nella deriva del tempo della rete, che sorvola le cose e dimentica in fretta, e confortato anche dall'interesse suscitato sia qui, che su Facebook, ho pensato di raccogliere tutti i post sulla Decrescita pubblicati in queste ultime tre settimane in un piccolo e-book scaricabile gratuitamente dal blog in vari formati.
Datemi dunque qualche giorno per organizzarmi e per prepararlo.
Nel frattempo vi anticipo qui sotto l'introduzione e, a lato, la bozza della copertina. A tale riguardo non sono del tutto sicuro del titolo. Per coerenza rispetto a quanto esposto qualche giorno fa, non volevo che ci fosse dentro la parola "decrescita", ma nemmeno "sviluppo sostenibile". Se dunque vorrete darmi i vostri pareri, opinioni o consigli in merito, sarete i benvenuti.
Ed ecco l'intro:
"Qualcosa sta accadendo. Se ne vedono i profili aguzzi all'orizzonte, come una sorta di minacciosa silhouette d'inchiostro in continuo movimento. Non si capisce ancora di preciso di che cosa si tratti e, soprattutto, quale portata possa avere, ma è da ottusi negare, fare finta di niente, o affidarsi all'ottimismo, pensando che il vento cambierà e l'allontanerà dalla costa, solo per adottare un alibi confortevole che eviti di pensare al peggio. Del resto non serve nemmeno l'occhio di un esperto per intuire che quelle avvisaglie non parlano di giornate da gita fuori porta e notti stellate in riva al mare.
Qualcosa sta accadendo. Perché questi non sono Tempi Normali, sempre che Tempi Normali nella storia siano mai esistiti. Eppure adesso si percepisce nell'aria qualcosa di veramente nuovo, come il profumo di una consapevolezza inedita, che forse molti non hanno ancora razionalizzato o assimilato, ma che iniziano a sentire come istanza che si fa strada, magari non del tutto definita nei suoi contorni, ma sempre più pressante e sempre più ineludibile. Lo si vede dai movimenti che fioriscono spontanei in tutto l'occidente, lo si vede dalla partecipazione alle manifestazioni e dalla loro frequenza, lo si capisce dai discorsi nei social media. E ogni giorno che passa lo si può (o meglio lo si deve) ignorare sempre meno.
Qualcosa sta accadendo. In Italia e nel mondo. E non c'è dubbio che abbia ha a che fare con un'esigenza condivisa. È probabile che ciascun individuo senta l'urgenza a modo suo, che la interpreti secondo la sua personale prospettiva di vedere la vita, in base alla sua cultura, alle sue tradizioni, alla sua condizione economica e sociale, ma il dato di fatto, se te ne vai in giro a osservare e ascoltare, è che la gente parla sempre più di cambiamento. Cambiamento in generale, perché semplicemente il sistema non ce la fa più. La gente sente che qualcosa in qualche modo si sta spezzando. Un semplice equilibrio che comincia a vacillare. E se la Terra se ne sta accorgendo dal punto di vista ecologico, chi è dotato di maggiore sensibilità, comincia a rendersene conto anche in termini psicologici e sociali, individuali e collettivi. E in tutto questo il punto difficile da smentire è: «Non si potrà andare avanti così ancora a lungo».
Qualcosa sta accadendo. Perché l'impressione è che un vento di cambiamento così sovranazionale, trasversale e generalizzato non si sia mai sentito, almeno non in tempi recenti. Forse davvero mai. Non è detto che queste energie remino tutte nella stessa direzione, anzi probabilmente non è così. Spesso queste forze spingono in direzioni opposte, ognuna inseguendo una propria traccia di filosofia o di convenienza (o entrambe), con il risultato di non riuscire a spostare di molto il baricentro della società. Eppure i segnali che indicano una strada privilegiata a mio avviso ci sono, come i funghi colorati che punteggiano i margini di una pista di decollo immersa in una nebbia uniforme.
Qualcosa sta accadendo. Ma la difficoltà è catalizzare e dare consapevolezza e orientamento comuni a tutte queste energie, affinché qualcosa di buono accada sul serio. E questo si può fare solo con la cultura e la conoscenza, l'informazione e lo stimolo alla riflessione e alla partecipazione. Questo è il motivo per cui è nato questo piccolo Libretto verde, che raccoglie una serie di note monografiche pubblicate a puntate sul blog Il grande marziano tra ottobre e novembre 2011, in merito alla Filosofia della Decrescita, forse l'unica soluzione vera, seria, ragionevole, pratica, attuabile e lungimirante rispetto ai problemi che stiamo vedendo addensarsi all'orizzonte e che sono già in viaggio verso di noi. Il proposito è dunque quello di dare uno strumento informativo agile, semplice, breve, facilmente distribuibile e, soprattutto, gratuito che contribuisca a proporre i concetti dell'unico cambiamento possibile, cercando di alimentarne la riflessione. Perché è solo dalla cultura che questo cambiamento potrà cominciare e diffondersi, perché si tratta di un cambiamento che non può prescindere dal rinnovamento delle coscienze di chi lo desidera e lo deve (e lo può) cominciare a realizzare.
Qualcosa sta accadendo. E se siete qui, forse è perché state cominciando ad accorgervene anche voi. Ma qui dentro non troverete soluzioni liofilizzate, né presunzione di completezza o di esaustività, bensì le informazioni minime necessarie, qualche idea su cui ragionare e, soprattutto (ed è quello che spero), una manciata di stimoli che vi spingano ad approfondire l'argomento, a pensare che vale la pena rifletterci su, perché forse in questa proposta di cambiamento c'è davvero qualcosa di buono, qualcosa che vale la pena di fare proprio, facendolo diventare qualcosa di più dei buoni propositi e delle belle parole che svaniscono insieme con la chiusura del libro, come nuvole di un profumo inebriante al fiuto, ma che non vi sognereste mai di spruzzarvi dietro alle orecchie.
Qualcosa sta accadendo. Qualcosa accadrà, presto o tardi, su questo potete giurarci. E sarà comunque un cambiamento sociale forte, radicale, epocale, globale. Sta dunque a noi capire se esserne soggetti attivi e provare a farlo controllandolo secondo le modalità nostre, o lasciare invece che le cose vadano per conto loro e il sistema ci travolga secondo i capricci suoi, lasciandoci in balìa di un destino che non abbiamo voluto e che dovremo subire, probabilmente - a quel punto - senza poterci fare granché.
Qualcosa sta accadendo. Siamo ancora in tempo.
Facciamolo accadere noi."

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