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Democrazia

Creato il 23 settembre 2011 da Albix

democracyPrima di analizzare e dimostrare come la parola “democrazia” sia stata ormai vuotata di ogni contenuto e significato originari, premetto che ritengo siano da ripartire tra destra e sinistra le responsabilità della grave situazione in cui si dibatte l’Italia, bersagliata  impietosamente e maliziosamente dai mercati finanziari. Infatti  è stata la sinistra nel 2008 a sgambettare ingloriosamente Romano Prodi, facendo crollare il suo Governo e spianando la strada alla vittoriosa rivincita di Silvio Berlusconi alle elezioni dello stesso anno. La mancanza di valide alternative ha fatto il resto, consentendo al Governo Berlusconi di tirare a campare, portando l’Italia a questa sorta di agonia comatosa che i mercati sanzionano senza pietà e con intenti speculativi.

Certo è innegabile e pure evidente l’incapacità di Tremonti, Brunetta & C. di  fronteggiare  una crisi che obiettivamente è di livello internazionale ma, altrettanto obiettivamente, andava affrontata con ben altre misure, sin dall’epoca in cui BET (Berlusconi e Tremonti) suonavano idilliacamente il violino dell’Italia senza crisi e/o già fuori dalla crisi.

In ogni caso è innegabile che la nostra credibilità all’estero è al di sotto di ogni immaginabile limite.

Detto questo resta da dire che l’Italia soffre anche di molti problemi particolari e specifici che rendono la sua posizione più debole ed esposta agli attacchi degli speculatori internazionali.

Abbiamo già evidenziato la mancanza di alternativa; aggiungiamo che questo governo è malamente puntellato da un partito, la Lega di Bossi e Maroni, che è istituzionalmente e geneticamente contro l’Italia (solo i ciechi in mala fede e gli stupidi non se ne sono accorti).

Inoltre, nonostante l’afflusso continuo di giovani stranieri, stiamo diventandop un popolo di vecchi che, occupando caparbiamente i posti di potere, impediscono alle giovani generazioni di esprimersi al meglio.

Aggiungiamo infine la disonestà e il malaffare dei politici (imitati inevitabilmente dai cittadini meno corazzati moralmente), l’inefficienza della Pubblica Amministrazione (dovuta anche alla mancanza di adeguata selezione dei funzionari da parte di politici corrotti e clienti corruttori e concussori) e l’ingente mole del Debito Pubblico che è il frutto delle inefficienze e dei difetti italiani che abbiamo visto, ma anche del tenore di vita più alto del consentito che abbiamo tenuto in Italia negli ultimi 30 anni.

E adesso passiamo ai contenuti ed al significato del termine “democrazia”.

Nel 1948 i Padri Costituenti dell’Italia repubblicana vollero che l’Italia fosse un Paese  democratico e che la sovranità appartenesse al popolo, che la esercita “nelle forme e nei limiti della Costituzione”.

Non è qui la sede adatta per fare l’esegesi e la corretta interpretazione dell’art. 1 della Costituzione, dei limiti e delle forme a cui il suo secondo comma rimanda.

Qui basti sottolineare come non si possa davvero pensare di continuare a riempire il contenuto della sovranità popolare (o se si preferisce della democrazia, che è lo stesso) con delle elezioni da tenersi ogni cinque anni, anche quando, come è innegabile che stia succedendo adesso in Italia, dopo tre anni la volontà popolare è cambiata; e sono cambiate le situazioni, le persone, le maggioranze del tempo delle elezioni; e tanto più ed a maggior ragione se quelle elezioni hanno un macroscopico vizio d’origine, immanente ad una legge elettorale che, definita una “porcata” dai suoi stessi redattori, non consente al popolo neppure di scegliere i candidati ai seggi del Parlamento.

E se a qualcuno questa mia analisi  dovesse sembrare imprecisa o superficiale dirò allora che un Presidente del Governo, responsabile in base all’artt. 95 della Costituzione, dell’unità di indirizzo di politico, non può continuare a presiedere un governo dove più ministri inneggiano alla secessione e alla distruzione dell’Italia; un altro ministro è apertamente ostile al suo presidente e scappa nel momento del bisogno; un altro ancora offende la pubblica amministrazione e lo stesso popolo italiano con parole apertamente inopportune.

E concludo dicendo che uno dei due presidenti del Parlamento ha chiesto le dimissioni del presidente del governo nell’interesse e per il bene dell’Italia.

Ce n’è abbastanza perchè Berlusconi la smetta di continuare a considerarsi autorizzato  ed investito di una sovranità popolare che, semmai è esistita, oggi non esiste più.

E’ ora di gridare, come quel bambino nella favola dei fratelli Grimm, che il re è nudo.

Fuor di metafora è ora di urlare che la democrazia, questa democrazia, indiretta, imperfetta, ma anche viziata da una legge elettorale antidemocratica, da pratiche parlamentari illecite, immorali e non consone al vero senso della sovranità popolare, è una democrazia falsa, ipocrita ed immorale.

E anche se la fattispecie contingente è perfino contraria allo spirito autentico della nostra Costituzione, il mio discorso va sicuramente oltre l’attuale governo Berlusconi.


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