Come diceva Churchill:
La democrazia è la peggior forma di governo, eccezion fatta per tutte quelle forme che si sono sperimentate fino ad ora
Sarà anche la migliore opzione tra quelle che abbiamo provato ma questo non significa che non si possano fare ulteriori passi avanti.
Queste elezioni infatti hanno dimostrato, ancora una volta, quanto la democrazia possa troppo facilmente diventare una oclocrazia (potere delle masse, inteso negativamente). Non fraintendetemi, non sono uno di quelli che pensa che se non vince il mio partito allora la democrazia fa schifo, ci mancherebbe… in tutta Europa l’alternanza tra centro-sinistra e centro-destra, con alcune eccezioni, è la linfa della democrazia e funziona egregiamente.
Il problema è un altro.
Secondo me la più grande qualità di una democrazia SANA è la seguente:
al popolo può capitare di scegliere dei pessimi rappresentanti, ma visto che dopo qualche anno si torna a votare può rimediare ai suoi errori. Infatti è assolutamente normale che qualcuno tra i tanti eletti si possa rivelare tutt’altro rispetto alle attese, ma il popolo può verificarne l’operato e cacciare i peggiori scegliendo chirurgicamente solo i migliori, elezione dopo elezione… così da avere un parlamento pieno di gente onesta e rispettabile.
Peccato che in Italia stia avvendo esattamente l’opposto.
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Elezione dopo elezione i politici si rivelano ladri e corrotti, ma il popolo continua a votarli.
Hanno fatto promesse che poi non rispettano e sono arrivati vicini a mandare il paese alla rovina… ma bastano un paio di altre promesse e il popolo dalla memoria cortissima continua a votarli, senza farsi troppe domande.
Siamo arrivati ad un punto in cui il politico può fare QUALSIASI COSA ma sa che verrà comunque votato da un italiano su 3.
Basta scegliere un candidato simpatico, che buchi il video e piaccia alle masse, non importa quale sia il programma: avrà un sacco di voti.
La gente è incazzata e vuole voltare pagina? Non dare loro facoltà di scegliere i propri rappresentanti, serietà e intelligenza per superare il momento difficile, loro voteranno un urlatore incazzato che manda tutti affanculo e decide dittatorialmente cosa è giusto e cosa no, giorno dopo giorno.
Questa è la democrazia? Non la voglio!!! Preferisco essere conquistato dalla Sassonia o scendere a patti con l’Alsazia!
In realtà non è vero, la democrazia mi piace ma è da riformare, non tutti se la meritano, dev’essere considerata un diritto ma anche un dovere.
Quindi riprendo alcune idee da un mio articolo di 3 anni fa (“Democrazia dell’intelligenza”) e le estendo:
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Democrazia 2.0:
-) Un parlamentare può sedere in Parlamento per un massimo di 15 anni
Maggior ricambio generazionale, si evitano i “politici di professione” e si diminuisce il potere delle lobby.
-) Un candidato non può avere più di 70 anni
Più freschezza e modernità in Parlamento. La presenza dei senatori a vita consente comunque di avere delle personalità “eccellenti” over 70 (Montalcini).
-) Nessuno può diventare Presidente del Consiglio per più di due mandati
Limitazione dell’importanza di una persona, si torna a parlare di programmi e idee e non di personalità singole. I partiti che si riflettono in una sola personalità sono un virus della democrazia da cui bisogna curarsi.
-) Obbligo di presentare la lista dei ministeri e dei ministri prima del voto
Massima trasparenza agli elettori che devono sapere chi li amministrerà PRIMA di votare, non DOPO (si evitano vergogne come Mastella alla giustizia o Bondi ai Beni Culturali)
-) Obbligo di presentarsi ai confronti TV e/o online
I candidati alla presidenza del consiglio DEVONO presentare il proprio programma durante degli spazi televisivi organizzati in modo ufficiale. I punti del programma, sufficientemente dettagliati, devono essere consegnati a giornalisti/economisti/politologi specializzati che dovranno fare le pulci e chiederne conto dopo la presentazione pubblica. Troppo facile fare promesse senza l’adeguata copertura economica o fare il partito antisistema senza chiarire il proprio programma per quanto riguarda lavoro, politica estera, economia e diritti civili.
-) Diritto di voto per tutti i cittadini residenti in Italia da almeno 5 anni, anche senza cittadinanza.
Chi vive in Italia stabilmente deve poter scegliere i propri rappresentanti. Toglierei invece il voto a chi è residente stabilmente all’estero… per votare non importa dove sei nato, importa dove vivi!
-) Diritto di voto dai 16 agli 80 anni, non oltre.
Il problema dell’invecchiamento della popolazione è grave e si ritorce anche sulle elezioni: il voto viene pesantemente influenzato dagli elettori pensionati (gli over 65 già oggi sono il 19% e si stima saranno il 26% tra 15 anni: link). L’esperienza è importante ma mediamente gli anziani sono conservatori e tendono a votare sempre lo stesso partito, fossilizzando il Parlamento e rallentando l’inevitabile progresso.
-) Se si vuole votare si paga 1 euro
Versare un minuscolo obolo come parziale recupero delle spese (30 milioni di votanti = 30 milioni di euro) responsabilizza le persone, il voto è una cosa seria e se non sai chi votare resta a casa, con quell’euro bevici un caffè che decidiamo noi al posto tuo (non avete idea di quanta gente non voterebbe se dovessero pagare 1 euro)
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-) Obbligo di rispondere ad una facilissima domanda di cultura politica
Gli elettori devono mostrare di avere un livello minimo di conoscenza della situazione politica del paese in cui stanno per votare. Una risposta errata ad una domanda idiota tipo “chi è l’attuale presidente della Repubblica?” renderebbe nulla la scheda e alzerebbe la “qualità” dei voti validi (sono certo che almeno il 5% delle persone sbaglierebbe a rispondere).
-) Nuova regolamentazione di voto proporzionale ma con maggioranza obbligatoria
Fare una legge elettorale decente non sarebbe così difficile se non ci fossero di mezzo gli interessi personali di una dozzina di partiti che vogliono scrivere le regole per sfruttarle a proprio vantaggio. La migliore legge elettorale, secondo me, dev’essere proporzionale (i parlamentari devono essere eletti in numero proporzionale al voto popolare) con una variazione maggioritaria (il partito con più voti ha un “premio” di parlamentari in più).
Non è così difficile da ottenere, basta copiare dall’estero… vedi più sotto per ulteriori dettagli.
-) Nuovo meccanismo di voto
L’attuale meccanismo di voto è una schifezza. Mettere una X su un simbolo lo sanno fare anche le scimmie, si può e si deve fare di meglio.
Ecco un’idea interessante (usata in Australia, non ci si inventa nulla):
- ogni elettore riceve una scheda elettorale con tutti i simboli votabili (bisognerà fare in modo che non siano più di 10, evitando le false liste)
- a fianco di ogni simbolo c’è una casella in cui l’elettore deve scrivere un numero crescente in base alle proprie preferenze (1 al partito preferito, 2 alla seconda scelta, e così via fino al peggiore)
Lo scrutinio diventa un po’ più complesso (sarebbe meglio fosse gestito elettronicamente, ma se ci riescono in Australia non vedo perchè non dovremmo riuscirci anche noi):
Prima si contano i voti dei partiti con preferenza “1″, ottenendo dei risultati simili ai nostri. Se nessun partito è arrivato al 50%, si elimina quello con meno voti e si riconteggiano le preferenze, prendendo la seconda scelta di tutti quelli che hanno votato il partito eliminato. Se qualche coalizione al secondo conteggio arriva alla maggioranza, ci si ferma. Altrimenti si elimina l’ultimo arrivato e si prosegue.
Esempio (inventato):
Scheda elettorale 2.0
Risultati del primo conteggio (tutte le prime scelte):
PD: 30% PDL: 20% 5stelle: 25%
Ingroia: 5% Lega: 8% Monti: 12%
Nessuno ha la maggioranza, si elimina dal conteggio il partito di Ingroia (ultimo arrivato).
Si vanno ora a conteggiare tutte le seconde scelte delle persone che avevano votato per lui, supponiamo avessero votato in parte per il PD e in parte per 5stelle. Nuovi risultati:
PD: 33% PDL: 20% 5stelle: 27%
Lega: 8% Monti: 12%
Nessuno ha la maggioranza, si elimina la Lega. La seconda scelta di chi ha votato lega diventa fondamentale. Mettiamo fosse quasi tutto voto al PDL, qualcuno 5stelle:
PD: 33% PDL: 25% 5stelle: 30% Monti: 12%
Ancora niente maggioranza, si elimina la lista di Monti. Quasi tutti i voti vanno al PD, qualcuno al PDL:
PD: 42% PDL: 28% 5stelle: 30%
Ancora niente maggioranza. Si elimina il PDL e si va alla conta finale, mettiamo che finisca così:
PD: 53% 5stelle: 47%
Il PD si prende il premio di maggioranza che gli consente di governare per 5 anni, mentre tutti gli altri partiti si dividono il resto dei parlamentari in modo PROPORZIONALE: Ingroia avrà il 5%, la Lega l’8% e così via…
Questo ELIMINA la sciocchezza del “voto utile”, ognuno può votare per il partito che lo rappresenta di più senza temere che il suo voto venga sprecato (basta mettere come seconda o terza opzione il partito che ha più probabilità di vincere).
Chi non compila correttamente la scheda, si ritrova annullato il voto, e questa complicazione può far solo bene ai risultati finali (chi non è capace di mettere dei numeri in ordine crescente è bene che non abbia peso in un’elezione).
Trasparenza + governabilità + libertà di votare chi si preferisce + complessità di voto
=
Democrazia 2.0
Non basterà ad avere un Parlamento perfetto, ma sarebbe un passo avanti… cosa ne dite?
Samuele su B-log(0), 2013. |
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