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“DemoKrazia ItaGlia”. Vogliono far scomparire il centrodestra

Creato il 03 marzo 2013 da Iljester

berlusconi_erase1Non è certo una novità. In Italia la democrazia la si interpreta nel seguente modo: tutti liberi di esprimere la propria opinione, a patto che sia la nostra (di sinistra). Tutti liberi di aderire a qualsiasi partito o movimento, a patto che abbia il nostro stesso programma e le nostre stesse idee (di sinistra). 

Si parte naturalmente da lontano, da quel 1994, quando Berlusconi vinse, a dispetto della gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto, le note elezioni politiche dell’epoca. Da allora il Cavaliere è diventato il “nemico” da abbattere, il corruttore, l’abusivo di Palazzo Chigi che ha osato rompere le uova nel paniere a una sinistra che già assaporava le vittorie perenni nell’urna; una sorta di democrazia plebiscitaria, per abbandono – o meglio per inesistenza – dell’avversario.

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“DemoKrazia ItaGlia”. Vogliono far scomparire il centrodestra

La verità è che l’Italia è sempre stato un paese con una maggioranza di centrodestra, seppure la sua politica, i suoi media, la sua cultura e persino la sua giustizia siano fortemente contaminati e/o influenzati dalla sinistra. Ne abbiamo avuto dimostrazione e prova nelle varie tornate elettorali politiche: il centrodestra o ha vinto (1994, 2001, 2008) o ha perso di misura (1996, 2006, 2013). In entrambi i casi è stato fatto oggetto di denigrazione mediatica e di attacchi giudiziari davvero incredibili.

A differenza del passato, oggi abbiamo però una situazione del tutto inedita e straordinaria. Abbiamo un centrodestra quasi vincente, ma abbiamo un centrosinistra che ha ottenuto (per culo) la maggioranza alla Camera, grazie al Porcellum. Abbiamo poi un movimento – quello di Grillo – pericolosamente giustizialista e antipolitico, che ha portato al Parlamento una nutrita schiera dei suoi rappresentanti. Una miscela esplosiva che rischia davvero di attuare quello che in venti anni non sono riusciti ad attuare i signorotti di sinistra: cancellare il centrodestra e con il centrodestra la democrazia dell’alternanza. Non esisterebbe più una alternativa alla sinistra, che come nel 1993, avrebbe campo completamente libero.

Il dato è chiaro: con un Parlamento a maggioranza giustizialista e forcaiolo, di sinistra, e dunque poco incline a salvaguardare il dato democratico (se non per suo tornaconto), le probabilità che vi siano degli strascichi giudiziari definitivi contro il Cavaliere e per riflesso contro il centrodestra, sono davvero concreti. Una eventuale uscita di scena di Berlusconi, a questo punto, spariglierebbe il centrodestra e lo smembrerebbe con un gravissimo vulnus alla democrazia.

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Questo è un obiettivo che la sinistra cerca di cogliere al volo, sfruttando l’ondata grillina. Non a caso i rossi – razza non ancora estintasi da noi – non vogliono l’accordo con il centrodestra, ma cercano di trovare una sintesi con Grillo. Cancellare il centrodestra è un’occasione troppo ghiotta, complice pure la felice congiuntura giudiziaria: nessun fronte moderato e liberale di peso in Italia. Nessun partito popolare che tuteli l’unità nazionale, l’identità italiana, la cultura cattolica e la piccola e media impresa. L’Italia completamente in balìa dei sepolcri imbiancati della demoKrazia rossa. Ecco l’obiettivo. E mai come oggi, sembra essere a portata di mano…


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