Magazine Diario personale
L'ultimo film di Denis Villeneuve, Sicario, è una specie di discesa nei sottoboschi morali della società, dove i confini fra l'istituzione e il crimine si rivelano labili al punto di un paradossale compromesso - pena il venir meno dei precari equilibri nella gestione del territorio, del tutto affidata ai loro rapporti di forza. Assistiamo alle vicende attraverso lo sguardo di Kate, talentuosa agente dell'FBI che viene coinvolta in un'indagine per la quale non era preparata: siamo nelle zone del Messico sottratte al controllo dello Stato, in cui vige un sistema parallelo di potere nelle mani dei re della droga. Il cinema di Villeneuve è attraversato da forti tensioni morali. La sua realtà è feroce e contraddittoria, carica gli individui di oneri morali gravosi e laceranti, chiamandoli a scegliere fra istanze opposte e ugualmente pressanti. Qui l'articolo completo