Denise Pipitone: sette anni senza risposte

Creato il 09 novembre 2011 da Stenazzi

Sono passati sette anni dal giorno in cui Denise Pipitone sparì nel nulla. Era il 1° settembre del 2004, Denise aveva quattro anni, stava giocando davanti a casa, in via Domenico La Bruna, a Mazara del Vallo. La mamma era a un corso di informatica, la nonna era in casa, a cucinare. Quando si affacciò, verso mezzogiorno, per chiamare la nipote, Denise non c’era più. Il 25 ottobre scorso ha (avrebbe?) compiuto 11 anni. C’è un processo in corso, uno di quei processi italiani infiniti: è iniziato nel marzo del 2010 e oggi è solo alla tredicesima udienza, si tiene nel tribunale di Marsala. Sul banco degli imputati c’è Jessica Pulizzi, sorellastra della vittima. Il suo ex fidanzato, un ragazo italo tunisino, Gaspare Ghaleb, è accusato di falsa testimonianza.
È una storia complicatissima, oltre che angosciante, quella della scomparsa di Denise. Dopo la sparizione si seppe che la bambina  non era figlia di Tony Pipitone, quello che tutti credevano fosse il padre, ma di Pietro Pulizzi, che aveva avuto una relazione con Piera Maggio, la mamma. Per mesi ci furono avvistamenti in tutta Italia: Denise fu segnalata soprattutto in città del Nord. Come avviene sempre in questi casi in tanti giuravano di averla vista chiedere l’elemosina asieme a donne rom. Tutte le piste portarono a nulla, intanto gli inquirenti tenevano sotto osservazione i parenti di Denise. Nel 2005 ci fu un’intercettazione ambientale: Jessica, che aveva allora 17 anni, diceva alla mamma, Anna Corona: «Io a casa ci ‘a purtai». Per i magistrati parlava di Denise. Insomma, la bambina sarebbe stata rapita perché vittima di gelosie e ritorsioni familiari. Entrò in scena un altro personaggio: Giuseppe D’Assaro, ex marito di Anna Corona. Disse che la bambina era stata portata in un ristorante di Mazara del Vallo, poi a Palermo. Raccontò poi che Denise era stata uccisa e gettata in mare. Gli inquirenti non sono mai stati convinti dell’attendibilità di questo racconto.
Sta di fatto che di Denise Pipitone non è mai più saputo nulla. La mamma, Piera Maggio, non molla mai ma è difficilissimo far mantenere alta l’attenzione su una storia che sembra così lontana. Lei è convinta che Denise sia viva, che sia stata rapita. E chiede che «la burocrazia non rallenti la giustizia».


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