La Purulla, come ogni bimbo poco meno che undicimesenne che si rispetti, sta mettendo i denti. Concetto che racchiude in sé un mondo fatto di notti disturbate, scarso appetito serale, nervosismo pomeridiano, mammite acuta durante tutto il giorno.
Il problema è che questi @+*#"€$¥% di denti non spuntano. Siamo fermi a quota quattro da più di un mese. Ma intanto io non dormo.
Questa mattina ero riuscita a riaddormentarla, con tanto amore, tanto dondolio e oscillazioni di fianchi (sono tentata di iscrivermi a un corso di danza del ventre: dopo mesi di nottate passate in piedi a sculettare -dopo questa affermazione mi rendo conto che le vite delle neomamme e delle ballerine di lap dance si assomigliano molto-, potrei accedere direttamente al terzo livello).
Ho depositato delicatamente la Purulla nel lettino.
Con passo felpato mi sono diretta verso camera nostra.
Dovevo andare in bagno ma ho deciso di rimandare, per non fare rumore.
Ho preso in braccio Attila, che fino a quel momento dormiva sulla sua sedia a dondolo ma che aveva repentinamente deciso di darmi il buongiorno, urlando (lui non miagola, strilla. Di qui il detto "Atìlla, la belva che strilla").
Mi sono tuffata sul letto, addormentandomi praticamente all'istante.
Stavo riprendendo il sogno interrotto mezz'ora prima, quando ho sentito un tonfo. Attila ha fatto cadere qualcosa? Direi di no, è qui sui miei piedi che fa le fusa e si mordhcchia i cuscinetti.
"Eh-eh, eh-eh". Imprecazione a caso: si è svegliata.
Il piumone che mesi fa avevo sistemato in cima al suo armadio ha deciso di cadere (sì, ha deciso, in questo caso attribuisco intelligenza e capacità decisionale anche a una coperta). Proprio alle 6:10 di una notte trascorsa quasi insonne.
Felice giornata a tutti!