di Iannozzi Giuseppe
Kleber, che ha da poco superato la quarantina, adora la sua giovane moglie, la ama più di sé stesso e ogni giorno che insieme a lei trascorre si rende conto che la vita non ce lo avrebbe un senso senza di lei. Elenya ha avuto una vita difficile, a quattordici anni il padre ha abusato di lei, è stata poi costretta a battere in strada fino a quando non ha incontrato Kleber che si è innamorato della sua anima prima che della sua bionda bellezza. La giovane si è così aperta all’uomo confidandogli i suoi trascorsi senza nulla tacere e il poliziotto ha fatto altrettanto.
Potrebbe essere una esistenza felice la loro, ma lui è un poliziotto e ogni giorno sbatte il muso contro la violenza delle strade nonché contro quella del distretto di polizia. Un giorno viene alle mani con un collega e per questo viene sospeso dal corpo di polizia. Una volta fuori dalla polizia gli ex colleghi diventeranno il nemico insieme alla malavita. Di punto in bianco Kleber si vedrà spogliato dell’unica ragione della sua esistenza. Inizia così per lui una inesorabile discesa all’inferno nel tentativo di farsi giustizia da sé.Derek Raymond dà sfogo a un testamento letterario, è difatti “Incubo di strada” uno degli ultimi lavori del grande scrittore prima di morire nel 1994.
“Incubo di strada” è un noir disperato che sin dalle prime righe ci lascia intuire che l’indifferenza è il motore che fa muovere la società tutta, sia quella buona sia quella cattiva.
Derek ci introduce in una Parigi fatta di strade, di gente violenta, di gente indifferente, di poliziotti vili violenti e corrotti. Se Lèo Malet nella sua famosa trilogia ha disegnato la nera solitudine dell’uomo, Derek Raymond in “Incubo di strada” non gli è inferiore per forza espressiva e stile facendo suo un perfetto registro narrativo pericolosamente in bilico fra l’ineluttabilità dell’esistenzialismo e le illusioni del romanticismo.
Derek Raymond disegna con profonda tragicità la realtà, l’indifferenza che è della società nonché la sua brutalità: per un uomo onesto non c’è posto né tra chi si dice dalla parte della giustizia né sulle strade territorio della malavita organizzata. Kleber, il protagonista di “Incubo di strada”, non può aspirare all’amore, né può sperare in una qualsivoglia redenzione. C’è solo la violenza. C’è solo la violenza dell’indifferenza che colpisce duro dritto alla bocca dello stomaco.
Chi ha amato Lèo Malet non potrà non amare il disperato urlo del re del noir, Derek Raymond.
Derek Raymond è morto a Londra nel 1994, al ritorno da una peregrinazione durata una vita. Sottrattosi ben presto all’educazione borghese impartitagli dalla famiglia, ha iniziato a viaggiare vivendo, tra gli altri posti, in Marocco, Turchia, Italia, e improvvisandosi nei lavori più improbabili: dal contrabbando di auto in Spagna all’insegnamento a New York, dall’impiego come tassista alla carriera di trafficante di materiale pornografico.
Incubo di strada – Derek Raymond – MERIDIANONERO – Traduzione di Marco Vicentini – ISBN 978-88-8237-222-4 – Pagine 160 – Euro 13,00