DESERT STORM
Difficile crederci
bambini anche loro una volta.
Chissà quali maestri avranno avuto
e cosa gli insegnavano in parrocchia.
Nell’archivio della Scuola Reale di Bagdad
ci sono ancora i suoi disegni:
agnelli al pascolo sulle rive del Tigri
e uccelli in volo.
L’altro invece
amava disegnare praterie
cerbiatti bianchi e allodole nel nido.
Chissà come hanno interpretato quei disegni
le rispettive équipe delle scuole
medico-psico-pedagogiche.
Non c’è poi tanto da meravigliarsi
anche il cucciolo del caimano fa tenerezza
anche Lucifero da bambino
era un putto bellissimo
mare negli occhi e miele nei capelli.
E a guardare le foto dei carnefici
in braccio ai genitori messi in posa
bravi bambini come tutti.
Poi si diventa grandi
e subito s’indossa una divisa
ci si schiera
si diventa clienti di qualcuno
s’imparano a memoria frasi fatte
(occhio per occhio – morire per la patria è bello assai)
badando soprattutto agli aggettivi.
Così la guerra è santa oppure giusta
le operazioni chirurgiche, le patrie sacre
bianca la civiltà e scura la barbarie.
Ultimo in ordine di tempo l’aggettivo
che hanno dato alle nuove armi:
intelligenti.
Ogni tanto qualcuna si distrae
e fa strage di donne e di bambini
di civili si dice.
E la retorica della pietà
si esibisce puntuale sullo schermo
col solito vocabolario di circostanza:
costernazione per il fatale errore
i ministri che provano disagio
poi lo sconcerto dei corrispondenti
l’imbarazzo della Casa Bianca
e il Pentagono che ordina un’inchiesta.
Donne e bambini uccisi fanno scandalo
solo se si dimentica
che esiste un solo scandalo: la guerra.
NICOLA AMORUSO
poeta nicosiano
celebriamo un 4 novembre contro tutte le guerre
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