Magazine Diario personale

Destinazione Piovarolo

Da Mizaar

Destinazione_Piovarolo_sitoDa tantissimo tempo non mi capitava di prendere un treno locale per andare a Bari, come ieri pomeriggio. Come le “ poste “ di un rosario, tra Trani e Bari, ci sono stazioni dove i treni veloci non fermano più. Per andare al nord oppure al sud bisogna far riferimento alle stazioni “ pregnanti ” come Bari o Barletta, effetti della razionalizzazione delle ferrovie, effetti del ridimensionamento, effetti speciali solo per chi crede che potenziando le grandi stazioni può lasciare nel nulla tutto il resto. Man mano che il treno guadagnava la destinazione di arrivo, inquadrate dal finestrino presso il quale ero seduta, mi sfilavano davanti le stazioni che ben conosco, rese irriconoscibili dall’incuria e dal degrado. Gli edifici centrali di ogni stazione, che un tempo erano spesso adornati da piante ornamentali, parevano più simili a prigioni con cancellate a chiudere per sempre l’accesso a sale d’aspetto dove nessuno più aspetta. All’esterno “ normali “ scritte ad imbrattare muri e cose ( una recitava “ Tanto vi dovete lasciare tutti, prima o poi “ lo sgrammaticato pessimismo cosmico di quello appena mollato dalla sua bella ). Scenari apocalittici da film di fantascienza, dove il futuro prossimo venturo è costellato dalle rovine della “ civilità” che viviamo incivilmente. A pensarci bene da qualche parte ci sarà stato un Totò a rammaricarsi del fatto che nella sua stazione declassata ormai non si fermano più neppure i “ Rapidi “. La stazione diventata come un cancro sociale da ignorare, da segregare.


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