"Dexter" e "White Collar"
fanno il paio
e il crimine ha ormai un fascino tutto maschile!
Dexter Morgan - interpretato dall'affascinante Michael C. Hall - è un ematologo apparentemente inoffensivo che però, sin da ragazzo, ha dovuto fare i conti con una pesante eredità che gli ha impedito di vivere la sua normale esistenza borghese: un irresistibile istinto omicida.
"Come può un uomo del genere diventare l'impunito protagonista di un telefilm per ben quattro anni di seguito?" si chiederanno coloro che ancora non lo conoscono.
La risposta è quasi elementare: Dexter uccide ma, grazie agli insegnamenti del padre che ne capì subito la "diversità emotiva", ha imparato a sublimare la sua delinquenza in un'azione punitiva volta ad eliminare la "feccia" dalla società. Vale a dire che essendo costretto a dare di sega e martello, usa questi utensili non contro il ferramentista sotto casa ma sugli assassini più pericolosi che volta per volta riesce a incastrare, grazie alla sua collaborazione con l'FBI.
Non mi piace indugiare sul macabro perché personalmente preferisco il "giallo classico e sobrio", quasi asettico, con poco sangue e molti colpi di scena, ma bisogna ammettere che Dexter del delitto fa un'arte esecutoria senza suscitare mai sdegno, a causa della ripugnanza morale delle sue stesse vittime.
Se Michael C. Hall dal canto suo è bello indaffarato, altrettanto si può dire di Matthew Bomer, attore texano di "White Collar - Fascino criminale". Nei panni di Neal Caffrey - anch'egli al servizio dell'FBI - ruba, truffa e inganna sempre a favore di giustizia.
Ci si potrebbe domandare "chi copia chi?". Geniale sarebbe che i due si incontrassero, viste le analogie.