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Creato il 27 aprile 2011 da Sandalialsole
Per per per per per per per per per per per per per per per per per per per per per perLo so che è un po' da snob. Però è una di quelle cose che mi son rimaste dentro dall'infanzia. Come le Ricola della mia mamma. E come la matita rossoblù che la maestra usava eccome. Perché ieri, quando ho letto la notizia sul Corriere e poi tutti i rimandi su Facebook, mi è proprio risuonata la voce di mia madre quando ero bambina: macchina per scrivere, macchina per cucire. Che lei, figlia di sarto e con un diploma del magistero stenografico nel cassetto, ci diventava matta. Che sarà mi una macchina da cucire? mi domandava. E della macchina da scrivere che te ne fai? L'ultima volta che ho usato la Lettera 22 è stata per l'esame di Stato, a Roma. Credo sia stata una delle ultime volte, poi hanno iniziato a consentire i portatili, con tutti gli accrocchi per bloccare periferiche e memorie. E già lì, per l'esame di Stato, era un anacronismo. E che fatica recuperare dal cartolaio i nastri, perché quelli rimasti in macchina erano talmente secchi che si sbriciolavano al primo colpo di martelletto. Però mi ricordo che prima, quando il pc non c'era e quando la macchina per scrivere la usavo per i lavori di scuola, ero più precisa e ponderata. Scrivevo dosando bene le parole, i punti, le virgole. Perché sbagliare voleva dire rifare. E non sempre c'era il tempo e la voglia. E per le copie in più, c'era la carta carbone, da infilare tra un foglio e l'altro, calcolandone l'orientamento in base all'usura. Rimpianti? Non credo di averne, se non per la cura che sicuramente mettevo quando scrivevo. Mi resta solo da capire se tra qualche anno qualcuno saprà ancora ridere dello sketch di Jerry Lewis. Quanto a Montanelli, va beh. Tra pad e mininotebook l'effetto si può riprodurre. Magari col wifi in più.
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