Di Canio non fa sconti e multa sette giocatori del Sunderland Celo, celo...mi manca!
Il Sunderland è salvo.
Ma nonostante il traguardo sia stato raggiunto, Paolo Di Canio non è affatto soddisfatto dei suoi uomini!
La goccia che ha fatto traboccare il vaso riguarda il difensore Phil Bardsley, finito fuori rosa per essersi fatto fotografare coperto da banconote da 50 sterline sul pavimento del casinò di Newcastle.
Di Canio non ha retto più: "Posso anche chiudere un occhio se tornano alle 3 di notte, ma non se si ubriacano perché è disgustoso. Sono arroganti, patetici e ignoranti".
Il tecnico italiano ha multato per motivi disciplinari altri sei giocatori: alcuni di loro si sono rivolti all'assocalciatori inglese per tutelare i propri interessi.
Di Canio in conferenza stampa ha annunciato che non metteranno più piede in campo finché sarà lui a guidare il club inglese perché c'è bisogno di "accrescere la professionalità" e di "rispettare la dignità del club, i tifosi e le regole di questo sport".
Concludendo: "Non ci sono scuse per comportarsi così. Un giocatore non è venuto ad alleanrsi perché ha detto che aveva un'intossicazione alimentare. Il medico ha cercato di contattarlo ma lui ha tenuto spento il suo telefono per tre ore. Questo è il motivo per cui ti dico che abbiamo fatto un miracolo".
Cioè la permanenza in Premier League…
La replica allo sfogo del ex laziale arriva addirittura dalla Pfa, il sindacato calciatori, che dice di avere ricevuto diverse segnalazioni e lamentele da parte dei giocatori del Sunderland.
"Non voglio entrare in polemica con il suo tecnico – afferma Gordon Taylor, segretario della Pfa – ma ci sono delle regole uguali per tutti, cui non solo i giocatori ma anche le società devono sottostare. Ci sono dei procedimenti in corso, e se le multe non rispettano queste regole, i giocatori le avranno revocate in appello. Sono le stesse tutele di cui usufruiva Di Canio da calciatore. Bisogna attenersi ai regolamenti, non è che a Sunderland si possa fare solo quello che vuole Paolo (Di Canio ndr.)"
Ma la risposta del tecnico italiano non tarda ad arrivare: "I giocatori appartengono al club che li paga e da questo sono stati multati. Sono sotto contratto con un’azienda privata, non sono mica pagati dal sindacato. Come si permette la Pfa di intervenire e di parlare?".
Al Sunderland, nonostante la salvezza, è bufera!
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