Caro Bartleboom,mi sono svegliata nel cuore della nottepercependoti accanto a me,gli stipiti dell’armadio, la solidità delle travi, le piume dei cuscinimi parlano di te,mi raccontano la tua non quiete che corrisponde alla mia,in questa notte di pioggia che crepita alla finestra,mentre il mare la bagna,accogliendola in sè,perdendola in sè,come io accolgo te,come io mi perdo in te.Ti vedo in piedi alla finestra,lo sguardo all'orizzonte,il tuo corpo muta presenza.Nell'aria la tua essenza,la potenza della cannella stemperata dal salmastro,invade le mie narici e scuote la mia anima.Di cosa profuma la mia pelle, Bartleboom?Se solo tu fossi qui,se solo io fossi lì.La dolcezza della vaniglia stemperata dal salmastroinvaderebbe le tue narici e scuoterebbe la tua anima.Il mio essere con il tuo esserele tue mani sulla mia pellein un sincrono perfetto.La mia bocca che cerca e attende,vivrebbe del tuo respiro.Il mio sguardo si perderebbe nel blu mare dei tuoi occhie mi addormenterei così, con te accanto,nascondendomi all'ombra della tua presenza.Non mi resta che addormentarmi ora,respirandoti nel cuscino,perdendomi nel tuo profumomentrela mia penna fra le mani delicatamente solca il foglio,regalandoti un pò di medovela tua penna fra le mani delicatamente solca il foglio,regalandomi un pò di te.Tua, Hanna nuovamente a Sario...che con la sua penna ha ridato vita a Bartlebloom.http://malincronicismo.blogspot.com/2010/08/lettera-n-55-immaginare-il-tuo-profumo.html
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