Nel suo libro, “Di cosa sono fatti i ricordi” (Postcart, 2011) Tano D’Amico cita e scrive:
” ‘Lasciatemi dire la verità sul nostro tempo e sulla gente’, invoca, nei travagliati anni della repubblica di Weimar, August Sander, uno dei padri di tutti noi fotografi. ‘Che cos’è la verità?’, risponde da sempre Ponzio Pilato dal palazzo di Erode. A Sander non andò proprio bene, i suoi libri vennero bruciati dalle camicie brune, suo figlio morì in un lager. Lui riuscì solo a sopravvivere, ma le sue fotografie la verità riescono a dirla.” (p. 16).
Inoltre:“[...] Non è una fotografia che può fare la verità. La verità non è una pallina da tennis che si intercetta. Non è un rigore che si para con vigoria e prontezza. Non è una farfalla – anche se bellissima – che si può prendere con una retina. Non è un episodio di cronaca che si riprende con una macchina fotografica. Può essere frammento di verità il modo di guardarlo, quell’episodio di cronaca. Il modo di inserirlo nel contesto del tempo, del periodo.
Come Sander, anche i miei maestri volevano dire la verità sul loro tempo e sulla gente. Di loro sono state prese delle immagini. Sono state anche trattate bene. Come delle perle, perle della storia. Ma la collana non è stata mai fatta. Il loro modo di vedere, la loro interpretazione, la verità che avevano urlato era tornata indietro. [...]” (p. 18).
Tano D’Amico tornerà a conversare in amabili lezioni all’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, nell’ambito della Scuola di cinema documentario Cesare Zavattini, da venerdì 19 aprile 2013, ore 18.30 (ingresso libero).
Tema delle conversazioni: Immagini, fotografia e storia.
Le lezioni proseguiranno nei mesi di maggio, giugno… a cadenza settimanale, tutti i venerdì dalle 18.30 alle 20.30 (50,00 euro al mese, info e iscrizioni: [email protected])