Il Pdl ha chiesto con una conferenza stampa, ovvero in una circostanza carica di ufficialità, nella quale si esprime una presa di posizione del partito, le dimissioni di Alessandro Boldi (movimento 5 stelle) dalla presidenza della commissione garanzia. Il Pdl non riesce tuttavia a fornire giustificazioni: il vecchio vizio di dar la caccia alle poltrone non si esaurisce.
“E’ il vecchio modo di far politica – commenta Christian Di Feo, consigliere comunale del movimento 5 stelle – cioè l’opposizione che deve attaccare per forza la maggioranza e viceversa. Noi abbiamo votato le linee programmatiche presentate dal sindaco Stefania Bonaldi ma nella maggioranza non ci siamo entrati per niente. Se una proposta della maggioranza è buona per Crema perché non approvarla? Questo non significa entrare in maggioranza: noi siamo propositivi. Quindi stiamo fuori dalla maggioranza, analizziamo e valutiamo, sia il Pd che il Pdl”. I “grillini” non lasceranno la presidenza della commissione di garanzia come chiedono Enzo Bettinelli, Simone Beretta e la vecchia guardia berlusconiana, un po’ sfilacciata anche al proprio interno.
“Ci siamo procurati le visure delle società partecipate – continua Di Feo – e abbiamo cominciato a leggerle. Ci sono nei cda uomini del Pd e del Pdl: si discute di Scrp? Noi non abbiamo nominati, loro sì”.
Dunque la posizione super partes, o comunque al di fuori del gioco delle cariche è chiara: con l’intreccio delle passate nomine i grillini non hanno nulla a che vedere.
“Vediamo che ci sono nomine che scadono fra uno o due anni e qualcuno chiede l’azzeramento subito: teniamo una linea rivolta all’interesse della città”. Non c’è stata una caccia alla poltrona da parte del Movimento: “Credevamo che si sarebbe candidata Maria Laura Zanibelli”, invece la consigliera comunale pidiellina si è ritirata. E così Alessandro Boldi resterà al suo posto. Mentre il ruolo dei grillini, in consiglio comunale, apre un punto di vista decisamente nuovo, per spazzar via vecchie dinamiche.
p.z.
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