Magazine Società

Di gnocca, di partiti e di omosessuali

Creato il 06 ottobre 2011 da Mapo
Oggi il nostro premier, Silvio Berlusconi, questa volta senza quelle inquietanti immagini da dittatore arabo sul predellino che avevano dato spettacolo nella Milano di qualche anno fa, ha segnato l'ennesima svolta nella sua mirabolante parabola politica, ormai tremendamente vicina alla fine: ha provato a ribattezzare quello che rimane del suo partito di ladruncoli e leccapiedi con un nuovo, pirotecnico, nome d'arte, forse il più appropiato da quando l'"assolutore seriale", come lo ha definito Beppe Severgnini, è sceso in campo quasi 30 anni fa. Il nome scelto, scherzando o forse no, è quello di "Partito della gnocca". 
Se c'era qualche ulteriore bisogno di conferme, ora anche i più scettici dovranno convincersi: il nostro presidente del consiglio è veramente un coglione. Mi si appunterà che manco di senso dello humor a parlarne in questi termini, ma l'ironia, mi pare, è davvero ben altro da queste battute da smutandati che ruttano davanti alla partita in TV e le parabole di questo predicatore da quattro soldi ormai alla frutta, ormai non possono fare a meno di dare il voltastomaco.
Viene giusto da sperare che, all'estero, tutti i nostri compatrioti siano abbastanza furbi (per meglio dire "umiliati") da non spiegare ai loro nuovi vicini di casa il significato di quella parola, così simile a un piatto che si ricordano su i menù dei ristoranti di tutta la penisola.
Di gnocca, di partiti e di omosessuali
Oltralpe, nel frattempo, non fanno altro che darci lezioni, forse anche perchè liberi da un guinzaglio cattolico che troppe volte stringe il collo dei cani di Montecitorio. E un premier di destra, britannico, conservatore, al congresso del suo partito, si permette di dire così:
A chiunque nutra delle riserve sul matrimonio gay dico questo: sì, è una questione di uguaglianza, ma anche di qualcos’altro: di impegno. I conservatori credono nei legami che ci tengono uniti; credono che la società è più forte quando promettiamo di badare l’un l’altro. Ecco perché non sostengo la necessità dei matrimoni gay “nonostante” sia conservatore. Ma li supporto proprio in quanto conservatore.
David Cameron
Viene quasi, un po' fantozzianamente, da chiedercelo. Cosa abbiamo fatto di male?

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazine