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Di mattine di inizio estate e torte gitane

Creato il 11 maggio 2015 da Agipsyinthekitchen

Che belle le mattine di inizio estate: l’aria è rarefatta e il cielo è blu cobalto, se chiudo gli occhi mi sembra di sentire già profumo di mare.
Che belle queste mattina quando senti che tutto intorno è tiepido e si fa colazione in balcone, i pensieri sono leggeri e io continuo a controllare lo status dei voli perché sento un richiamo alla mia isla bonita e voglio lentiggini, sabbia, frullati freschi da bere subito appena dopo la spiaggia.

Che belle queste giornate che basta niente e sei vestita, che i capelli li lasci asciugare all’aria, che le piscine riaprono e tu ci passi i pomeriggi pigri con un gelato nella mano – magari quello fatto a biscotto – e nell’altra hai un libro che parla di amore e tutte le cose che piacciono a noi.
Vorrei cominciare questa nuova stagione dando enfasi alle prime volte. La prima volta che riassaggerò le pesche. La prima volta che farò qualcosa che non ho mai fatto: chissà cosa devo aver pensato quando andai per esempio al mare la prima volta. Sarebbe bello avere un micro chip che immagazzina profumi, pensieri ed emozioni di cose che facciamo per la prima volta, e appena ci dimentichiamo le gioie della scoperta e di quanto questa vita sia generosa, ecco che tac, possiamo ricreare quella sensazione, non dando nulla per scontato, mai, che la malattia più grave è far cadere nell’oblio quelle emozioni di avventura che ci ispirano ogni volta che approcciamo qualcosa di nuovo.

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Bisogna imparare a godere di ogni dettaglio. alzarsi per andare a lavorare, , quando si finisce poi di lavorare.Mangiare con i propri amici/colleghi/fidanzato. La felicità veramente dobbiamo imparare a farla dipendere dalle piccole gioie e asterischi di cui costelliamo ogni giorno: la colazione del mattino. I fiori che troviamo sulla nostra strada mentre camminiamo. Un bicchiere di bollicine a fine giornata. Un riposino di un paio d’ore rubato alla frenesia dell’attimo.
Bisogna mettere fede e fiducia in ogni asterisco del quotidiano: il trucco è li. Il nostro pensiero è veramente la fonte prima di felicità e se solo riuscissimo a : respirare. Fermarci. Ascoltare. Capiremmo che tutto quello che vogliamo / desideriamo/ per cui preghiamo di notte: sta arrivando. Dobbiamo permettere che questo immenso Universo decida il tempo e le modalità – questo non ci compete, è l’unica variabile di sorpresa che il Destino ha per colorarci gli occhi e il cuore con la meraviglia dell’inaspettato.

Ieri sera tornando a casa, dal taxi, ho chiamato il mio fidanzato: quando siamo lontani, anche solo per pochi giorni, sento fondamentale il contatto telefonico. Il tassista ha ascoltato la chiamata e quando ho attaccato, abbiamo cominciato a parlare. Mi ha detto che lui ha un’amante e una moglie e che secondo il suo avviso è l’unico modo per fare funzionare la relazione. Credo di aver passato mezz’ora in macchina a cercare di inculcare in questa persona pochi concetti ma fondamentali.

Io credo che non ci possa essere relazione amorosa senza fedeltà pura. Che l’errore posso perdonarlo, ma la bugia perpetrata mai. Che il tradire è la forma più bieca di bugia, il non rispetto elevato all’ennesima potenza. Ma che davvero? Davvero dici sul serio quando pensi e agisci in tal modo?Io penso sia solo un’esercitazione del proprio ego, l’infedeltà. Penso che non possa esserci crimine più bieco all’interno di una relazione, laddove io dico ti amo, tu rispondi anche io, condividiamo letto, pensieri, vita e tu deturpi tutto, deturpi questa meraviglia, sfregiando la mia fiducia e andando a cercare in altri lidi quello che hai giurato di trovare e rinnovare sempre nell’isola della relazione a due.
Ehnno bello mio, ehhnno. Qui c’è da lavorare. Qui c’è da sfoderare quel famoso microchip che riporti indietro la tua memoria all’emozione che hai provato la prima volta che hai baciato tua moglie. Questo è.
Nè più né meno.
Bisogna lavorare sulle relazioni. Io non sono mai stata quel tipo di ragazza che dorme e bacia in giro. Io sono sempre stata seria e ho sempre pregato per l’amore come completamento della felicità. Credendo che la coppia fosse l’unico vero baluardo di forza contro ogni intemperie.
Viviamo in un mondo che sta attraversando palesemente una crisi di valori: basiamo il nostro valore sui likes o i commenti che riceviamo dalle foto che postiamo, dimenticandoci che ci ci è accanto ci ama senza filtro, 365 giorni all’anno, scegliendoci quotidianamente. Non perdiamo ciò che è vero, correndo dietro a qualcosa di puramente velleitario.

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Cake di feta, albicocche e uvette 175 gr di farina 12 gr di lievito fresco 80 gr di zucchero di canna 80 gr di uvetta ( fatta prima rapprendere in un po’ di buon sherry) 150 gr di albicocche secche ( anche loro fatte rapprendere in un buon sherry) 2 uova intere 2 tuorli 150 ml di olio di oliva 100 gr di feta Sbattere le uova, i tuorli e l’olio di oliva. Aggiungere progressivamente farina, lievito, zucchero di canna e frutta secca. Mescolare bene fino a quando il composto sarà omogeneo e senza grumi. Versare metà dell’impasto in una teglia imburrata. Sopra, sgretolare la feta. Coprire con l’altra metà dell’impasto e infornare a 180°C in forno già caldo, per circa 35 minuti. Torta al cioccolato e tè verde matcha 300 gr di cioccolato fondente 250 gr di burro 4 uova 150 gr di zucchero 100 gr di tè verde matcha in polvere 1 bustina di lievito vanigliato vaniglia in polvere qb un pizzico di sale zucchero a velo Fate sciogliere il cioccolato con il burro a bagno maria. Nel frattempo, sbattete le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto spumoso e bianco.Poi aggiungete farina, lievito, vaniglia, 80 gr di tè verde e mescolate. A questo punto aggiungete il cioccolato e omologate per bene il composto. Infornate a 200°C in forno caldo per 20-25 minuti. Il centro deve rimanere morbido. Quando raffredato, mescolate lo zucchero a velo con il tè verde in polvere rimasto, e distribuitelo sulla superficie. Riso Gitano 100 gr di zucca tagliata a pezzi burro qb 1 cipolla bianca olio evo qb erba cipollina in quantità. riso carnaroli ( 2 pugnetti per la pentola, 3 pugnetti a testa per persona) semi di girasole 100 gr di ricotta fresca brodo vegetale Fate appassire la cipolla tagliata a cubetti con un po’ di burro e un filo d’olio. Aggiungere l’erba cipollina. Tostare quindi la zucca, e aggiungere il riso. Lasciare il tutto tostare per un minuto. Aggiungere il brodo e cuocere il risotto come d’abitudine. Mantecare, a cottura ultimata, con ricotta fresca. Servire aggiungendo altra erba cipollina e semi di girasole.
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Oggi mi trovate su CasaFacile, sia online che sul numero di maggio, nello speciale Cucina. Foto By Alessandro Madami

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