Il 2 ottobre ricorre la festa nazionale dei nonni, lo sapevate? Quale giorno migliore per raccontarvi due libri molto diversi fra loro, che hanno per protagonisti nonni (e nipoti) speciali.
Il primo che vi consiglio è fresco fresco di stampa per la casa editrice il Castoro, che anche questa volta sceglie di divertirci con un romanzo per lettori da 9/10 anni in su, puntando su due bravissimi autori italiani:
Mio nonno è una bestia, di Fabrizio Silei, illustrazioni di Adriano Gon, Editrice Il Castoro 2013, 13,50 euro.
Che ci crediate o no, nonno Constant è proprio quello che vedete raffigurato nella copertina qui a fianco: muscoloso avventuriero con l’orecchino, ex lottatore di wrestling, ex marinaio, motociclista provetto, viaggia portandosi appresso un coccodrillo impagliato, una fedele topolina e tantissime storie.
Peccato che suo figlio e sua nuora non ne vogliano sapere di accoglierlo in casa, dopo che al loro matrimonio il nonno ha combinato un disastro… ma questa è un’altra storia!
Ai nipotini Marco e Marta (che è la narratrice del racconto) non importa cosa Constant abbia fatto in passato, per loro conta solo avere un nonno energico e non convenzionale che li carichi sul sidecar, insegni loro a giocare a carte e sia capace di trasmettere la gioia di vivere e l’amore per l’avventura che in famiglia mancano da un po’. Specialmente da quando papà è in difficoltà con il suo lavoro di venditore di materassi e mamma coltiva bonsai con lo stesso rigore con cui non permette ai familiari di mangiare con le mani o di pronunciare l’esclamazione «Fico»!
Nonno Constant nell’illustrazione di Adriano Gon
C’è da dire che un po’ di spensieratezza non ha mai fatto male a nessuno… ma quando uno corrompe la babysitter coinvolgendola in una bisca di strip poker, ubriaca a suon di grappa e di chiacchiere una banda di vecchietti, esaurisce i nervi del vicino verniciando il suo cane come una “pantera rosa”, distrugge il pavimento tentando di fare palestra, l’appellativo di “bestia” un po’ se lo merita!
Ma le cose non sono sempre quelle che sembrano… e con questa frase sibillina lascio a voi lettori il piacere di scoprire le rocambolesche scorribande di questo nonno bestiale uscito dalla penna di Fabrizio Silei, che dopo tanti bellissimi romanzi a cavallo fra storia e attualità si getta a capofitto e con successo in una scrittura umoristica, piena di ritmo e trovate. E poco importa al lettore se le situazioni sono assai poco plausibili, perchè nello slapstick tutto è concesso, anche che una nonna bisbetica precipiti attraverso il pavimento e se ne vada sulle sue gambe simile a una torta alla panna montata, completamente imbiancata di polvere, e che a un vicino di casa arrogante spetti come punizione di vedere la facciata della propria casa disintegrata.
Ma fra un episodio surreale e l’altro c’è anche spazio per i sentimenti, per riflettere sui rapporti familiari e sul potere delle storie e del ricordo, sempre in equilibrio fra ironia e tenerezza:
Però l’autunno con nonno è stato un autunno bellissimo. Passeggiavamo con Pink Panther fino al parco e lì il nonno ci raccontava le sue avventure. La nostra preferita era la lotta subacquea con il calamaro gigante. La mimavamo sul prato, e io e Marco eravamo due calamari che lo aggredivamo fra le risate e il solletico. Ci ha anche insegnato a salire sugli alberi e a tirare i sassi piatti nel laghetto delle anatre facendoli saltare. Io sono diventata bravissima a sceglierli e un giorno ho fatto sette balzi, sette! Lo giuro! Il record dei record! È stato lo stesso giorno che ci siamo beccati una multa perchè il vigile spuntato alle nostre spalle diceva che tiravamo sassi alle papere. Non era mica vero.
Le illustrazioni in bianco e nero che accompagnano la storia hanno il segno vivace e graffiante di Adriano Gon, che non esagera il carattere anticonvenzionale dei personaggi, ma lo esprime con segni svolazzanti e buffe espressioni. Un libro ideale da condividere con nonni e genitori che amano trasgredire agli stereotipi!
Di tutt’altro segno il secondo romanzo di oggi, più adatto ai lettori da 12 anni in su che ai più giovani. Protagonisti un nonno che porta con sè moltissimi ricordi, ma spesso si smarrisce nelle caverne della propria memoria, e un nipote che ne insegue le orme e i fantasmi, a costo di perdersi in un gioco fra la vita e la morte.
Il grande gioco, di David Almond, Salani 2013, 13,90 euro.
Crescere significa anche fare i conti con il tempo che passa e inesorabilmente cancella ciò che si lascia alle spalle. Dall’autunno alla primavera di un anno indimenticabile, il giovane protagonista Kit Watson sperimenta sulla propria pelle l’esperienza della perdita e della rinascita attraverso un racconto poetico e al tempo stesso solenne, come solo la scrittura di David Almond riesce ad essere.
Prima il trasferimento a Stoneygate, paese natale della sua famiglia, per stare vicino al nonno rimasto vedovo; poi l’incontro con John Askew, tredicenne sbandato, ma fine disegnatore, che coinvolge i ragazzi del posto in un rituale “Gioco della morte”, che mette alla prova il coraggio e la sensibilità dei più giovani; infine la scoperta di un mondo invisibile ai più, popolato dei fantasmi dei bambini rimasti sepolti nelle miniere che punteggiano la campagna in un crollo nel lontano 1821. La vita di Kit Watson, ragazzino tranquillo e amante della scrittura, diviene tutto a un tratto costellata di oscuri presagi, che culminano con la misteriosa sparizione del giovane Askew.
A fare luce sulle ombre che si addensano sulle giornate di Kit, e a guidarlo come un faro verso una conciliazione fra passato e presente, brillano la neve che imbianca la città rendendola un campo giochi, le luci di Natale, il costume argentato da Regina delle Nevi della sua spensierata amica Allie, e sopratutto i ricordi del nonno: come quello dello spirito di Luccicaseta, fantasma bambino che abita cunicoli delle miniere e illumina la strada verso la superfice e verso la coscienza. Perchè il nonno di Kit sta perdendo la memoria e inevitabilmente, insieme ad essa, la forza vitale.
Il grande gioco di David Almond, da poco ripubblicato da Salani dopo una prima edizione per Mondadori nel 2001, è un romanzo densissimo e all’apparenza cupo, dotato di una scrittura suggestiva e precisa, capace di regalare fortissime emozioni e di raccontare l’amore fra nonno e nipote, ma anche la fratellanza fra coetanei, con un’intensità rara, che colpisce anche i lettori adulti.
Non me ne vogliano le nonne se dopo aver proposto due romanzi che parlano di nonni, qui di seguito ne citerò altri tre che hanno già trovato spazio su queste pagine. Se ve li siete persi, oggi è il giorno giusto per rileggere le avventure di nonno Mint di Piccola Peg va in città di Alessandro Gatti e Giulia Sagramola, per ricordare il nonno giardiniere di Un amico segreto in giardino di Linda Newbery, e per scatenarsi con Nonno Joe, Nonna Josephine, Nonno George e Nonna Georgina a bordo de Il grande ascensore di cristallo di Roald Dahl!
E l’anno prossimo la festa sarà tutta al femminile, lo prometto!
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