Di nuovo Barthelme
Di Marco Crestani
Poi uscimmo a lavare gli edifici. Gli edifici puliti riempiono gli occhi della luce del sole, e il cuore dell’idea che l’uomo sia perfettibile. Sono inoltre ideali luoghi d’osservazione per osservare le ragazze; dalle alte piattaforme girevoli di legno se ne ha una rara veduta, lo sguardo fisso al cocuzzolo delle ragazze, rosso, biondo o color susina. Osservate dall’alto somigliano a bersagli, la testa color susina il centro del bersaglio, la fluttuante sottana l’audace circonferenza. Le gambe, gambe bianche gambe nere, sono come uno che agiti le braccia sopra la sommita’ del bersaglio e gridi: “Hai mancato il bersaglio perche’ non hai calcolato sufficientemente il vento!” Grande e’ la nostra tentazione di scagliarvi le nostre frecce, dentro a quei bersagli. Il significato di cio’ e’ chiaro a ognuno. Ma oltre che alle ragazze la nostra attenzione si rivolge anche agli edifici, grigi e nobili nella loro falsa architettura. (…)
Donald Bartheleme (da “Il Padre morto”, Einaudi, 1979)
Selvaggiamente fantastico, causticamente divertente… Il nero, l’umorismo l’assurdo e un senso dell’ironia fantastico… Donald Barthelme.