26 AGOSTO – “E’ un piccolo passo per l’uomo, ma un grande passo per l’umanità”. Una delle frasi più incisive mai pronunciate da un essere umano; con queste esatte parole Neil Armstrong toccò il suolo lunare.
Il primo di una lunga serie di astronauti ma l’unico che, dopo aver conquistato tutto oltre la dimensione terrestre, rinunciò alle luci dei riflettori, alla celebrità, per racchiudersi nell’attività accademica, accanto ai propri famigliari ed alla moglie Janet.
Questo non deve stupirci, non ci si poteva aspettare altro da un uomo che Oriana Fallaci definì “Il futuro. Niente lo interessa fuorché volare, conoscere le macchine che servono a volare. Niente lo seduce fuorché la tecnica necessaria ad andare sulla Luna, e la Luna stessa per lui non è che uno strumento per applicare quella tecnica.”
Un eroe americano, come lo ha definito nel ricordarlo il Presidente Obama, un modello, l’idolo di molti che ancora oggi ispira milioni di ragazzi, si è spento ieri a seguito delle complicazioni derivate da un delicato intervento cardiaco.
“La luna lo piange” ha dichiarato Romney; ma non soltanto quella. La modestia e la sobrietà dell’astronauta più famoso del mondo sono ciò che più colpivano, del personaggio che era.
Egli avrebbe infatti potuto arricchirsi con interviste, conferenze… come fece per esempio Aldrin – il secondo uomo sulla luna nonchè suo compagno di viaggio – e proprio il collega è stato tra i primi ieri a rendere omaggio a Neil, “il miglior pilota che abbia mai conosciuto”.
Un eroe triste, malinconico, ci ha lasciati direbbe qualcuno; in realtà da grande scopritore quale era, dopo aver inciso il suo nome nella Storia, ha deciso al termine del proprio percorso sulla terra, partire per il viaggio più lungo, verso l’infinito ed oltre.
Giuliasofia Aldegheri