Ci sono momenti i cui si ha bisogno di vecchie canzoni e nuove canzoni, aeroplani e passaporti e tramonti e nuove albe.
Nel percorso che ho fatto, credo di aver fatto molti errori e ogni momento di felicità che mi capita, ho sempre paura, perché mi chiedo più e più volte se me lo merito fino in fondo. Mi chiedo se tutta questa felicità che in alcuni momenti permea la mia vita, possa appartenermi fino in fondo.
Mi chiedo come rimediare al male che posso aver fatto – involontariamente – ad alcune persone. Mi chiedo se gli errori che ho compito sono stati poi tutti pagati.
Non è buonismo, ma un cercare un bilanciamento in un modus operandi collettivo sempre più impregnato verso se stessi, e purtroppo sempre più distratto verso chi ci circonda.
Cerco di ripetermi quella che per ora conosco come un’unica verità. Chi fa, sbaglia. Si perché solo se si sta fermi non si commettono errori. Ma non si va nemmeno avanti.
DA qui la necessità di mettersi sempre in gioco. Di sfidarsi. Di prendere gli ostacoli per quello che sono: ovvero nuovi obbiettivi da raggiungere, nuovi traguardi da vincere.
Vedere non è credere. Credere è vedere: nell’amore, in Babbo Natale e Cometa, in Buddha, in Maometto, in chi si vuole, ma l’importante è avere valori portanti che diventino radici e che ci facciano sentire sempre meno soli.
Mi ritrovo spesso negli ultimi tempi, a piangere davanti a film che hanno come scena finale queste tavole imbandite con tutta la famiglia attorno: tanto tempo fa, eravamo anche noi così. Ora sogno di nuovo questo. C’è qualcosa in questo mondo che va ben oltre le guerre, i soldi, le malattie. C’è il nostro pensiero positivo, che è più forte di qualsivoglia arma. C’è la nostra mente che plasma il quotidiano. C’è il nostro cuore, in prima linea, che combatte ogni battaglia, e indovina un po’? Si vince sempre. Perché quando ci si mette il cuore, non si perde mai.
Chi ama, vince sempre. A prescindere dal risultato, perché chi ama regala un dono che è così prezioso da scintillare più di ogni altro diamante esistente.
Chi ama, dona se stesso. Dona la verità del proprio essere, pezzetti di anima che rimangono per sempre dentro l’altro, migliorandolo, aiutandolo, sostenendolo.
Quindi si, doniamoci gente. Doniamoci con tutti noi stessi. Doniamoci perchè quello che abbiamo da dare si rigenera ogni notte.
Concediamoci il lusso di toccare tutto ciò che amiamo con tutto il nostro cuore. Senza risparmiarci. Senza paura. Senza il retaggio del dolore passato.
Chi ci terrorizza è fatto del 65% di acqua. Chi amiamo è fatto di polvere di stelle. Quelle stesse stelle che nelle notti in cui il cielo ci pietrifica, riescono a farsi largo nell’oscurità e riportarci a casa.
La vita è troppo corta per iniziare una nuova giornata con i pezzi rotti del “ieri”.
Quindi appendiamo ghirlande, addobbiamo alberi e riempiamoci di luci gialle e piccole questi nostri piccoli appartamenti. Ma soprattutto troviamo il tempo: per rimediare ai nostri errori, per dire un ti amo in più, per non permettere a nessuno di soffrire della nostra mancanza.
– 18 giorni.
Questa volta nostra ospite è Nabiha, la meravigliosa e bravissima cantante danese che in questi giorni alla radio ci accompagna con il suo singolo “Animals”
Abbiamo parlato di amore, chiacchierato di ricordi e tradizioni. Ci siamo commosse quando ci siamo ese conto di avere così tanto in comune. E io non vedo l’ora di andare a trovarla a Copenaghen.
Qui la sua ricetta: pancakes danesi – perfetti per queste mattine che sanno di zucchero a velo e magia.
Pancakes Danesi
2 uova
250 gr di farina
2 cucchiaini di lievito vanigliato
1 cucchiaio di zucchero
cardamomo macinato fresco
1/2 cucchiaino di bicarbonato di sodio
1/2 cucchiaino di sale
4 cucchiai di burro fuso
250 ml di latte
1/ vasetto di yogurt
In una ciotola montare a neve gli albumi. In un’altra ciotola; mischiare tutti gli altri ingredienti fino a ottenere un composto omogeneo. unire poi con delicatezza gli albumi montati a neve. Oliare la padella apposita e lasciarla scaldare bene. In ogni alveolo versare vira due cucchiaini di composto, farlo dorare per bene e girandolo spesso – con uno stuzzicadenti – durante la cottura.