Magazine Diario personale
E pensare che stamani mi ero un po’ intristita per le sorti del ragnetto del bagno.Vi ho raccontato del ragnetto del bagno?Io tendo a non uccidere i ragni. Mai.Se proprio sono immensi e molesti, lo faccio fare al MioAmore.Mi sono simpatici.L’ultima volta che mi ero fatta la doccia (non specifico quando, ma la doccia richiede il lavaggio e l’asciugatura dei capelli e quindi tempo, per cui un giorno sì e uno no mi lavo a pezzi) NON avevo ammazzato un orrendo insetto grosso e nero. Non ho un’idea precisa di cosa fosse.Perdonate il racconto un po’ cruento.In pratica prima l’ho schiacciato col piede ciabattato, ma non è morto.Non sono una persona violenta, e il fatto che non fosse morto subito mi ha fatto molta impressione.L’ho rischiacciato timidamente, ancora senza successo.Ho abbozzato un saltello, ma quello lì mi guardava beffardo, ritto sulle sue zampette.Allora l’ho preso con della carta e l’ho messo nella pattumiera, ed era ancora estremamente vispo.Il baco Highlander, insomma.Per compensare la brutta azione del voler togliere la vita al bacarozzo, ho salvato un ragnetto da una morte certa in doccia, prendendolo per il suo filo di bava e mettendolo sullo scaldasalviette (spento. Ragno affogato versus ragno cotto).Stamani sono entrata nel bagnetto e non ho visto più il microragno salvato dalle acque.Con una brutta canzone di Venditti che non mi si voleva togliere dalla testa (che fantastica storia è la vita, o qualcosa del genere), ho notato che il ragnetto non era più sullo scaldasalviette.Era di nuovo nella doccia.L’ho salvato di nuovo.Dubito che arriverà al week-end ancora vivo.
E poi volevo scrivere qualche perla della Purulla.Io mi arrabbio e brontolo, lei vien lì con sorriso sornione e mi dice “ti sei calmata?”Oppure, nei giorni critici, quando si faceva forza di non piangere pur avendo lo sguardo disperato, quando mi chiede “mamma, posso piangere?”E le new entry coccolissime, dal “tu sei il mio cuoricino” a “tu sei il mio amore”, i baci improvvisi, le super coccole mattutine.Oppure “stanotte ho sognato i miei nonni! Li chiamiamo?”
E via, verso nuove e incredibili avventure quotidiane.
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