Ieri sera (ma oramai siamo a giovedì 30 agosto, quindi sarebbe due sere fa, e comunque BUON COMPLEANNO MAMMA!!!, anche se non mi leggi) sono uscita con la mia Amica B., e abbiamo trascorso una bella serata in centro, tra le giostre e il self service Righetti, forse l'unico posto in centro a Vicenza dove valga la pena di mangiare. Non si tratta di uno squallido self service tradizionale, bensì di una trattoria tipica dove semplicemente ci si serve da soli, ma senza vassoi in formica né posate in plastica.
Ora che ho finito coi consigli per i turisti (ma se passate da Vicenza senza farmi un colpo di telefono o di email mi arrabbio) vi racconto quello che ci è successo quando siamo tornate al parcheggio.
Abbiamo notato subito che c'era qualcosa di diverso rispetto a quando avevamo lasciato l'auto.
Infatti c'era un'auto, posteggiata perpendicolarmente proprio dietro la nostra, che ci impediva di uscire.
Ci abbiamo provato entrambe, a far manovra, poi abbiamo deciso di chiamare i vigili. La B., che conosce i termini giuridici, ha giustamente parlato di "auto posteggiata in stallo non autorizzato": il furbacchione l'aveva messa dove non c'erano le strisce blu.
Furbacchione dotato peraltro di un prestigioso adesivo sopra la targa del suo bolide, www.ducatimonsterclub.it.
Ci sarà un motivo, faina che non sei altro, per cui non c'erano le strisce blu? O pensi forse che il Comune di Vicenza sia sprecone e non abbia adibito a posteggio ogni millimetro quadrato utile?
Sono arrivati i vigili, hanno constatato che effettivamente non si trattava di uno scherzo né di due imbranate che non erano riuscite a fare manovra, hanno chiamato il carro attrezzi. Ci abbiamo anche scherzato su, sul m..a che aveva troppa fretta di andare alle giostre per trovare un posto vero, anziché uno ad mentula canis.
Poi è arrivata una famigliola che ci ha colpito.
Lui alto, grosso, un grizzly dallo sguardo buono. Lei altissima, esilissima, fisico da modella, un levriero dallo sguardo buono. Due figlie gentili ed educate. Stavano andando a riprendere la loro, di auto, ma si sono fermati a chiedere se potevano rendersi utili. Lui e le bimbe parlavano solo inglese, la moglie anche un po' d'italiano. Ha offerto i servigi del marito posteggiatore provetto: lui ha controllato la situazione, ha scosso la testa, poi quando li abbiamo avvisati che il carro attrezzi sarebbe arrivato di lì a poco lui ha tirato un sospiro di sollievo.
Saluti, buonanotte, good night.
Vale più un esempio del genere, per dei bambini, che tanti racconti e parabole domenicali.
Una famiglia nostrana, probabilmente, si sarebbe fermata a curiosare, ma altrettanto probabilmente non avrebbe offerto aiuto.
Il carro attrezzi poi è arrivato celermente, ha agganciato il bolide e noi due bambine (così ci ha apostrofato un ultraottantenne al ristorante, e son soddisfazioni, e pazienza se era cisbo) siamo tornate alle nostre case.
Così, in un'unica serata, abbiamo assistito a due facce dell'umanità, una menefreghista e l'altra perbene.