Di Vasco, Nonciclopedia e ammazza-blog

L’idea che mi sono fatto leggendo le opinioni di quanti capiscono di queste cose e scambiando due parole con Guido Scorza, è che coloro che hanno tentato un percorso a mio avviso iperbolico paragonando la denuncia di Vasco Rossi nei confronti di Nonciclopedia (storia già archiviata) al comma ammazza-blog abbiano in verità reso un pessimo servizio. Semmai hanno ingarbugliato ancor di più la questione. Vasco Rossi (ha ragione lui? Nonciclopedia fa satira o davvero rasenta la diffamazione?) è il tipico esempio di personaggio famoso un po’ in là con gli anni (con rispetto parlando) che probabilmente non ha ben chiaro (e così il suo ufficio stampa) com’è che funziona la fruizione dei contenuti in internet. E non è certo postando dei video su Facebook che arrivi a capirlo poiché tutto ciò è a uso e consumo dei fan alla stregua di un qualsiasi prodotto in vendita (la differenza, al limite, è che su Facebook è gratis). Ecco, il comma 29 del ddl Alfano ha la caratteristica di limitare la libertà individuale online non perché censuri preventivamente, ma perché non offre alcuna garanzia né strumento di difesa al singolo blogger. Ma a parte la norma – che certo dovrà essere modificata nella sede in questo caso competente, il Parlamento – ci sarà sempre un qualche personaggio più o meno noto pronto a querelare per diffamazione uno sprovveduto che credeva di fare soltanto dell’ironia o della buona informazione. E sia beninteso: non è scritto da nessuna parte che lo sprovveduto abbia sempre ragione. Poi che si tratti di una possibile, salvo eccezioni, perdita di tempo – chissà quante pagine “contro” ognuno di noi si scoverebbero, a cercarle – è un altro paio di maniche.