Un monaco in cammino per un bosco poco ampio, assorto nei pensieri, si trova a discutere improvvisamente con un’entità non ben definita.
Lo spirito compare dal nulla, spaventando il monaco. Poi interviene con una affermazione.
Spirito: La conoscenza è dunque un peccato.
Monaco: No, come potrebbe mai esserlo?
Spirito: Si, si lo è. Vedi, ogni volta che impari qualcosa lo è. E più impari più il peso è grave. Ogni volta che arricchisci la sacca ove deponi le tue idee corri un terribile rischio. Che tu ci cada dentro. Rischi di aggrapparti a questa nuova conoscenza che con soddisfazione ahimè, hai guadagnato vuoi con l’esperienza, vuoi con lo studio, vuoi con lo sforzo intellettuale. Potresti si gonfiarti con essa, diventerebbe metodo di giudizio per ciò che deve ancora venire.
Monaco: La conoscenza è necessaria. Anzi è importante.
Importante per vivere, senza errare, senza esser imbrogliati continuamente. L’apprendere, bada, serve anche per far bene al prossimo. Come puoi essere servo se non dopo aver imparato?
Questa cosa che dici tu è solo una scusa del tuo orgoglio! Non accetti il fatto di esser presuntuoso. Così dai colpa direttamente alla forma che la natura possiede, invece che te stesso.
Spirito: In realtà, il peccato è commesso fin dal principio. Se tu non ti fosti nutrito con il frutto dell’albero e non avesti avuto ambizione di conoscenza alcuna fin dall’inizio, a quest’ora non saremmo in questo pasticcio. Invece ascoltasti il serpente, una volta scelto di conoscere, bè hai scelto di soffrire. Sei come una falena che ambisce alla luce del sole, che invano la segue, inconsapevole della perdita di tempo, che si concluderà con la sua fine, senza aver raggiunto alcunchè.
Monaco: Quel che dici avrebbe anche un senso. Eppur mi pare impossibile fare altrimenti. Non ho avuto scelta. Perchè mi rimproveri ora, quando il tempo si è perso? Posto che tu abbia ragione, che cosa posso fare che abbia senso adesso?
Spirito: La redenzione, se questa sia possibile non so. Ma stai in guardia verso conoscenza e nozioni, guardati dall’accumularne. Dalle tue intuizioni arriva anche la rovina. Ti occupano il cervello, poi ti cavano gli occhi. Prometeo fu incatenato alla roccia, lontano da Dio e lontano dagli uomini, condannato. Rimani alla larga dal mestiere del profeta o dall’essere al suo seguito.
Lo spirito scompare ed il monaco riprende dopo un’istante di riflessione il cammino.
Archiviato in:Produzioni