Diamoci delle regole. O è meglio di no?

Creato il 14 gennaio 2012 da Patriziafinuccigallo

Che bella discussione, ricca, appassionata, piena di spunti interessantissimi, quella nata dal post di ieri. Poteva risolversi tutto in un futile battibecco e invece si è aperto un dibattito serio, virale, su pfgstyle, su facebook e sui vostri blog che in tante mi avete segnalato. C’era bisogno, evidentemente, che gli interrogativi fossero portati a galla e il tema venisse affrontato  nelle sue diverse sfaccettature. Per capire e definire i contorni di un fenomeno nuovo che sta ridisegnando il mercato della moda e, come un fiume in piena,trascina con sé di tutto. Così compaiono insieme le informazioni e gli outfit, le foto delle sfilate e le borse che i brand regalano, l’irruzione dello street style e i tradizionali comunicati stampa, la scoperta di giovani designer e le proposte di investimento banner.
Eh sì, ce n’è da ragionare. E anche da scoprire. Inaspettatamente, molte di voi che hanno appoggiato la protesta delle giornaliste: la richiesta di qualche autoregolamentazione, o almeno distinzione rispetto a chi si presenta prevalentemente come testimonial dei brand, sorge proprio da molte fashion blogger che concepiscono il loro come un lavoro di reportage su novità, stili e tendenze.
Al contrario, anche qui a differenza di quanto mi aspettavo, autorevoli firme di moda della carta stampata vivono il cambiamento non come una minaccia ma come una ventata d’aria fresca: “Preoccuparmi? E perché?”, mi diceva ieri Daniela Monti, Corriere della Sera; “le fashion blogger hanno un linguaggio nuovo, spigliato, a loro modo lungimirante. E poi nessuno fa niente per niente, se gli stilisti le invitano alle sfilate vuol dire che sono riuscite a catturare l’attenzione delle maison”.
Forse è un sistema che andrebbe autoregolamentato: ma così facendo non si rischia di minare la sua freschezza, che è stato il vero elemento dirompente? Oppure si dovrebbe separare chi fa informazione da chi propone solo outfit: ma non si creerebbe così una nuova giovane casta della moda? Dite cosa ne pensate e ragioniamone insieme.
P.S. Caro anonimo che scrivi “ci vogliono nomi e fonti ufficiali, si vede che questo è un blog e non una testata giornalistica”: nel giornalismo si chiama “protezione delle fonti”. Io do una notizia, proteggo la fonte, ma ci metto la faccia e la firma. Il contrario di chi, come nel tuo commento, avanza insinuazioni restando nell’anonimato. Tranquillo, non siamo in un regime, e a nessuno viene tagliata la lingua.

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