Ormai dopo il fashion tour appena conclusosi è guerra aperta tra le capitali della moda in vista delle prossime date invernali e di Settebre.
Milano e Parigi sono pronte ad allearsi contro le città più deboli, Londra e New York, sebbene quest’ultima abbia dalla sua parte Anna Wintour, il diavolo, la donna Vogue America, la più potente.
Ma la Wintour sà benissimo che il suo potere non è illimitato, perchè le sue testate sono finanziate dai poli del lusso europei, come PPR e LVMH che insieme detengono i marchi della moda più prestigiosi, motli dei quali sono italiani e francesi.
Mario Boselli e le aziende della Camera Nazionale della Moda non vogliono cambiare le date della Milano Fashion Week nè accorciare la settimana. New York invece vorrebbe partire iù tardi e non essere più la prima.
Ma Milano e Parigi non ci stanno, vogliono essere loro le ultime e vere protagoniste. Noi siamo pronti a difendere il Made in Italy e Diane Von Furstenberg cosa fa??? Ci attacca. Come presidente del CFDA scrive
Non abbiamo intenzione di cambiare l’accordo che abbiamo raggiunto per la partenza del Fashion Tour a New York lo stesso giorno di ogni anno, che è il secondo Giovedì del mese di febbraio e settembre. E nella natura del calendario.
In qualità di Presidente del CFDA, io rappresento i miei colleghi designer. Condividiamo lo stesso obiettivo come Milano, Parigi e Londra e tutti al CFDA hanno grande rispetto ed ammirazione per gli stilisti che lavorano in quelle città.
Come nostro obiettivo comune vogliamo che gli editori ed i buyers vedano sia il nostro lavoro sia quello degli altri.
In un momento di grandi incertezze in tutto il mondo, abbiamo la fortuna di far parte di un settore che è fiorente e che fornisce una quantità enorme di posti di lavoro. Non dobbiamo metterci in pericolo, facendone parte
Una lettera che critica dolcemente le scelte della Camera della Moda di Milano e Parigi, ma che comunque evidenzia la paura di un attacco frontale, perchè Diane sà quanto il Made in Italy ed il Made in Paris sono potenti rispetto alla moda newyorkese.
Ora aspettiamo la prossima mossa.
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