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Diario Agile-Eutelia: Il ministero rimanda al prossimo governo

Creato il 13 dicembre 2012 da Cassintegrati @cassintegrati

Oggi 12.12.12, dopo 10 mesi e 10 giorni da quel 2.2.12 in cui venne firmato l’accordo per la gestione degli espulsi dal lavoro di Agile, finalmente il Ministero dello Sviluppo Economico – dopo aver ospitato negli ultimi mesi le manifestazioni dei lavoratori in tutt’Italia – ha convocato le parti (commissari straordinari di Agile, sindacati, Regioni, TBS) per la verifica dell’accordo di inizio anno.  La sola verifica prenderà poco tempo, infatti nessuno degli impegni presi dai Ministeri del lavoro e dello sviluppo è stato onorato, niente di quell’accordo è stato portato avanti. NIENTE! Ed ora il governo è pure dimissionario.

Diario Agile-Eutelia: Il ministero rimanda al prossimo governo

Con questo sentimento di rabbia misto a frustrazione i lavoratori e le lavoratrici Agile sono nuovamente partiti dalle loro rispettive città per presidiare il ministero in via Molise. Ecco il diario di questa “spedizione” della speranza, scritto da Bari, Torino, Milano e Roma.

5:30 Bari. Per ridurre i costi, abbiamo preso una sola macchina, ma da nove posti, e prima dell’alba, con ancora il sonno negli occhi, siamo partiti direzione Roma, ormai si va a memoria tante sono le volte che abbiamo fatto questo tragitto per la nostra lotta, racconta Ghita.

6:18 Torino. In quindici tra Torino e Ivrea si trovano alla stazione di Porta Nuova, freddi fuori (temperatura -4), ma caldissimi dentro. In viaggio si ripercorrono i ricordi dei tanti viaggi a Roma per sostenere la lotta per il lavoro. “Son tre anni che resistiamo, ormai ho perso il conto di quante volte siamo partiti in piena notte, destinazione il Ministero dello Sviluppo Economico, per risolvere la nostra vertenza… per tornare al lavoro… forza e coraggio anche stanotte si va… speriamo in bene…”, scrive Giulio su facebook qualche minuto prima di lasciar casa.

7:10 Milano. Si parte in una decina, ormai è difficile coinvolgere più lavoratori. La grande città rende più difficile tenere unito il gruppo, incontrarsi, perché si abita a chilometri o ore di distanza, ma il nucleo di resistenti c’è e non farà mancare la voce di Pregnana Milanese, dov’era la sede in via Laboratori Olivetti (sic).

9:30 Roma I baresi sono arrivati a Roma sud. I piemontesi sono fermi alla stazione di Firenze. La meta si avvicina. Cosa si aspettano dalla giornata di oggi?  “Ci sono troppe temi ancora aperti”, dice Maurizio, “il Ministero doveva gradualmente portare ad attuazione i vari punti dell’accordo, ma non ha fatto niente.”, speriamo che si riesca a sbloccare almeno qualche punto, come quello sui nostri esodati e pensionandi gelati dalla riforma Fornero, come pure che venga all’incontrola TBS perché presenti finalmente il suo piano industriale e di assorbimento di nuovi lavoratori da Agile.”

11:00 Roma I lavoratori di Bari arrivano in via Molise davanti al Mise. Com’è fredda questa strada!

11:15 Roma Arrivano i lavoratori dal Piemonte e da Milano. Sono già in presidio i lavoratori di Napoli e Roma, e quelli dalla Toscana, da Bologna e dal Veneto e Milano. Un centinaio in tutto. 

11:30 Roma Sale la delegazione, inizia l’incontro. Chiediamo a Raffaele cosa si aspetta, “sono sfiduciato, perché con le ultime novità del governo temo che usino le dimissioni di Monti come ulteriore scusa per rimandarci oltre, al prossimo governo, e per noi sarebbe un disastro, perché la cassa integrazione finisce a giugno prossimo.”

12:58 Roma Arriva la notizia chela TBS, l’azienda che ha acquisito un pezzetto di Agile (140 lavoratori a tempo indeterminato) e che avrebbe dovuto presentare un piano di assorbimento fino a fine 2014, non si è presentata! Rabbia fra i lavoratori! Così è un tavolo zoppo!

14:00 Roma Scende un delegato a raccontare come sta andando. I commissari di Agile hanno pronto un elenco di lavoratori che potrebbero andare in pensione sulla base delle regole pre-riforma Fornero. L’accordo del 2 febbraio prevedeva che questi lavoratori potessero accedere alle vecchie regole, questa sarebbe una soluzione per circa 300 lavoratori, sui 1000 in cassa. Il funzionario del MiSE dice che non ci dovrebbero essere problemi, certo sta al prossimo governo rendere attuabile l’operazione. “Certo! Il prossimo governo! Com’è facile essere possibilisti quando si può demandare ad altri! Ma perché in dieci mesi tra Passera e Fornero non l’hanno fatto? Eppure c’era la firma dei due ministeri nell’accordo di febbraio!”, dice con rabbia un lavoratore.  Il delegato informa anche che il Ministero ha fissato una nuova data per l’incontro con TBS e le Regioni, sarà il 20 dicembre. “E’ tardi! – si sfoga un lavoratore – il 31 dicembre una quarantina di contratti a termine, tutti cassintegrati Agile, e abbiamo la netta sensazione che non verranno confermati. Discuterne il 20 dicembre è veramente tardi! In questa vicenda sembra sempre di essere sempre in una strada ghiacciata, in salita”.

15:00 Roma L’incontro è finito. Si riassume. Un altro tema caldo dell’accordo erano gli ammortizzatori sociali fino alla fine del piano industriale TBS, cioè dicembre 2014. Il funzionario del MiSE, il solito Castano dice che non dovrebbero esserci problemi a prolungare la cassa integrazione. “Ma intanto l’unica certezza è che a giugno 2013 scade la cassa e dal primo di luglio, senza interventi, siamo tutti licenziati in mobilità”, dice con amarezza Ghita. Così i lavoratori hanno già messo in chiaro che a metà febbraio torneranno al Ministero del Lavoro perché venga disposto un rinnovo in attesa di capire cosa vorrà fare il nuovo governo. Doccia gelata invece senza appello per il progetto FEG. Il MiSE l’aveva presentato come la soluzione di tutti i problemi di ricollocamento. C’erano tutte le autorizzazioni. L’Europa avrebbe dovuto finanziare il 65% del progetto, il resto lo mettevano le regioni.  Nell’incontro invece ai lavoratori è stato comunicato che il Consiglio europeo ha bloccato tutto, sono finiti i soldi … finanzieranno un solo progetto per paese! E per l’Italia questo progetto non è quello di Agile. “Ci credevamo a questo progetto FEG – dice una lavoratrice del Piemonte – e dopo un anno di lavoro preparatorio, finalmente stavamo partendo con le prime azioni, proprio domani ci sarà a Torino il primo incontro operativo… Un ennesimo duro colpo”.

16:00 Roma Ci si saluta senza capire bene se è stato un incontro positivo o meno. “Si dovrà aspettare il verbale del Ministero, per capire veramente, parole a parte, quali impegni vengono confermati – dice Ghita – nessun veto è stato posto all’accordo di febbraio, ma bisognerà vedere se il prossimo governo darà seguito a questi impegni. Sempre sospesi, ormai è una condizione costante.”

17:00 Ognuno sulla sua strada del ritorno. Si rientra pensierosi. Consapevoli che questi dieci mesi di ritardo tutti imputabili al Ministero dello Sviluppo e al Ministero del Lavoro peseranno tantissimo sulle spalle dei lavoratori e lavoratrici Agile, spalle ormai troppo cariche di pesi infiniti, spalle però che non si piegheranno mai.

di Cadigia Perini | @cadigiaperini

 


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