Diario della luce
Titolo: Diario della luce
Autore: Daniela Raimondi (testi) e Faxtet jazz group (musiche)
Editore: Mobydick
Pagine: 37
Prezzo: € 15,00 (libro+CD musicale)
Pubblicazione: gennaio 2011
ISBN: 978-88-8178-460-8
Valutazione Libri Consigliati: da non perdere.
Se esiste al mondo il connubio perfetto, sicuramente è quello tra musica e poesia. I popoli dell’antichità lo sapevano bene, per questo i versi poetici erano sempre accompagnati dal suono, sino a fondersi in un’unica voce. Comprendiamo quindi perché l’incipit della raccolta di Daniela Raimondi, Diario della luce, edita dalla Mobydick, si apra con una dedica:
Questo è per te, che ti siedi e mi ascolti (Mattino)
Prima di esser letta, infatti, la parola poetica va ascoltata, va assaporata, come suono che penetra con dita lievi nelle nostre orecchie e, una volta giunto sulle nostre labbra, si trasforma in nettare. Per questo la poetessa invita il lettore ad ascoltare, a scivolare in un piacevole languore, a farsi pura sensazione, a fondersi con la sua voce, resa calda e avvolgente dall’accompagnamento musicale del gruppo bluejazz Faxtet.
Ho parlato di pura sensazione, e non a caso: la poesia di Daniela Raimondi è estremamente sensuale, nel senso più letterale del termine. È una poesia che parla al nostro animo così come al corpo, che si percepisce con il cuore e con il tatto, con il gusto; una poesia che ha il sapore del pane e l’odore del sangue; una poesia che trae la sua ricchezza dall’inno alla semplicità della vita, dall’inno alla sua terra d’origine, innocente come una bimba (La mia Itaca ha seni di madreperla/ e un sesso di bambina, Estival), affascinante come una donna (Di notte balla nuda e si accarezza il viso./ Le trema il corpo dopo una lunga corsa, Estival), feroce come le forze primordiali (nella mia terra dorme il sangue dei serpenti, Vigilia).
Vi è qualcosa di primordiale, di arcano, di eterno in questi versi che narrano di un mondo dove lo scorrere del tempo non è un dato di fatto, bensì una magia. Il passare del tempo, lo scorrere dell’acqua, l’alternarsi del giorno e della notte non sono mai scontati: è la Verità della Terra, la Verità della Vita che è racchiusa in ciò che è così semplice da essere dato per scontato, quando in realtà semplicità fa rima con necessità. Necessità per l’uomo, per vivere e morire.
In Mattino ciò diventa un vero e proprio atto di fede:
È solo questo che crediamo:
al ruotare magico del tempo
alla raccolta dell’acqua
alla fede terrena del seme.
Questo è Tutto. Questo è l’Essenza. Anche un gesto antico come quello della raccolta delle olive, diventa
un atto di memoria
una fede cantata sottovoce (La raccolta delle olive).
Sotto questa luce, anche il concetto di povertà, che torna di frequente nel versi della Raimondi, assume un significato diverso: quello di condizione primigenia dell’uomo, senza la quale è impossibile carpire la purezza della luce, dei suoni, della felicità:
Non chiediamo altro:
solo queste terre felici,
l’assenza della colpa (Diario della luce).
Quello della felicità è un altro dei temi che torna spesso nei versi di questa raccolta, sempre (e ciò è a mio parere elemento di grande interesse) legato al concetto di colpa. Non esiste vergogna nell’essere felici canta la poetessa in Vigilia, così come non esiste vergogna nella povertà, nel contatto con la Terra, nel contatto con le forze primigenie della natura. Queste ultime sono la fonte dell’energia sottesa che si sente vibrare in ogni singolo verso: forze divine, che ci circondano (Nella stanza notturna/ visi sconosciuti si chinano/ ad osservare la mia veglia, /respirano sopra il tumulto del petto, Diario della luce), che eternizzano e rendono l’uomo capace di eterizzare ogni singolo respiro. Quest’ultimo è un altro elemento degno di nota della poesia di Daniela Raimondi, ovvero la capacità di rendere infinito, senza tempo, l’istante più breve, che quasi sfugge all’attenzione dell’occhio (Sei il legno dell’ulivo/ spuma di mare, /campo d’estate senza vento e senza suono, Luglio; Piantare un arancio/ è un gesto senza tempo: la terra spalancata al cielo, bellezza e buio dischiusi in una zolla, Diario della luce); e quella di trasformare la natura, anche nella sua forma più grezza, in una pietra dal valore inestimabile, in un dipinto, che la poetessa guarda come farebbe un’artista e campisce con il colore delle sue parole (Stamane il sole ha sorpreso i prati molli, /una gemma sulle spine di diamante del roseto, Prima gemma; Il giorno sarà un cielo di rame, /un canto d’infanzia, /una cesta di more lungo una strada bianca, Risveglio).
Invito coloro che vogliano accostarsi a questa bellissima raccolta ad ascoltare prima il CD allegato e solo successivamente a sfogliare le pagine del libro. Ascoltate con gli occhi chiusi, lasciatevi cullare dalla voce e dalla musica, che ora vi accarezza come dita di Sole, ora vi mette in guardia sull’approssimarsi di una bufera; sentite con il cuore e con il corpo, per essere tutt’uno con gli elementi della Terra.
Saba Ercole per Libri Consigliati
L’AUTORE
Daniela Raimondi vive tra due isole: la Gran Bretagna e la Sardegna. Ha pubblicato Ellissi (Raffaelli, 2005), Inanna (Mobydick, 2006), Mitologie Private (Edizioni Clandestine, 2007), il monologo in versi Entierro (Mobydick, 2009), e il volume monografico Quaderni di Poiein (Puntoacapo Editrice, 2010). Gestisce il blog http://danielaraimondi.splinder.com/
Il gruppo Faxtet è nato nel 1990 e da anni è impegnato nella ricerca di un suono che unisca le sonorità del jazz alla sensualità del blues. È composto da Guido Leotta (flauto), Andrea Bacchilega (batteria), Fabrizio Tarroni (chitarra), Alessandro Valentini (tromba), Tiziano Negrello (basso). Il loro ultimo lavoro è l’album Coffee Break, con cui il gruppo festeggia i vent’anni di attività.
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