Io li ho sognati solo una volta e nel sogno mi hanno ragalato una serena calma, un benessere diffuso che si è poi mantenuto nei giorni a venire.
Qualcosa di molto bello si è avverato, non vi dico cosa, solo che non è durato per sempre ed il risveglio è stato molto amaro.
E adesso che vi racconto, non so, finito il post, mi andrò a fare una camomilla con qualche biscotto, poi farò un poco di cyclette leggendo il libro che mi ha prestato Matteo, un amico che legge cose strane, ufo, vampiri e giù di lì, il romanzo si intitola, "La città che si dimenticò di respirare", è un giallo misterioso molto sottile e fine ambientato a Terranova.
Terranova voi lo sapete precisamente dove si trova?
Io no.
Ora vado a vedere.
Terranova è un'isola canadese che si trova nell'Atlantico, un po' francese e molto inglese, scoperta cento anni prima dell'arrivo di Cristoforo Colombo nel continente americano da due fratelli veneziani.
Francesi e inglesi se le sono date di santa ragione per avere il dominio dell'isola, alla fine fra i due litiganti il terzo gode: il Canada.
Nel Canada più lontano, quello vicino all'Alaska vive mio figlio, la vita è strana io che volevo viaggiare non mi muovo mai da casa, mio figlio che ha l'indole flemmatica del pescatore, non solo vive così lontano, ma viaggia su e giù per tutti gli Stati Uniti e l'Europa e si rifiuta altrimenti dovrebbe andare anche in Giappone e Australia.
Ora chiudo, questa specie di diario, che potrebbe essere vero o inventato, l'importante è raccontare il resto è vita e non ci interessa.
Dopo la cyclette, starò un poco sul divano, forse, a telefonare e a fumare, fuori piove e non si può fare neanche una passeggiata lungo il fiume.
Stasera digiuno, ho mangiato troppo ieri, poi computer per vedere se trovo mio figlio su skype e poi nanna, che domani mattina si lavora, alle sette già a fare caffè.
immagine di Teoderica