Diario Mozambico – un viaggio da preparare
Creato il 14 agosto 2012 da Cafeafrica
@cafeafrica_blog
Inizia oggi una nuova sezione dedicata al racconto del viaggio che io – l’autrice di Café Africa – e il mio compagno di vita – Andrea – stiamo per affrontare, cercando di portarvi con noi – connessioni internet permettendo – in giro per il Mozambico.
La partenza è domani, praticamente tra 24 ore, e stiamo ancora lavorando sull’itinerario esatto e le prenotazioni necessarie. Purtroppo, infatti, gli impegni lavorativi e l’indecisione sulla meta (ma in realtà anche un nostro difetto genetico chiamato “ultimo secondo”) non ci hanno permesso di organizzare con maggior calma il viaggio. Fino a pochi giorni fa avevamo solo in mano un biglietto aereo a/r per Johannesburg, preso su internet ad un buon prezzo.
L’idea di scegliere il Mozambico come meta finale è stata, come sempre avviene, una commistione di circostanze. In primis, a maggio ho cominciato una collaborazione con il CAM, un’associazione di Trento che si occupa di progetti di sviluppo in Mozambico. Ho cominciato a sviluppare per loro il blog, la newsletter e la comunicazione e, quindi, ad incuriosirmi a questo Paese. La seconda ragione è che io e mio marito siamo ormai a pieno titolo contagiati dal mal d’Africa e appena abbiamo l’occasione di viaggiare scegliamo una meta africana. In questi anni di scoperte ed esplorazioni del continente abbiamo visitato soprattutto la zona subsahariana del Sud e, in particolare, ci siamo innamorati della Namibia, in cui siamo stati già tre volte e ci ritorneremo sicuramente! All’appello mancavano il Malawi e il Mozambico e siamo stati molto incerti fino alla fine, poi, complice la voglia di mare, abbiamo optato per la possibilità di visitare un Paese in cui avevamo dei contatti attraverso il CAM.
In termini turistici, generalmente il Mozambico viene un po’ confinato alla fine di viaggi in Sudafrica o Malawi o Zambia per associarvi qualche giorno di relax in paradisi marini. Anche consultando le guide o internet non se ne parla in maniera approfondita se non per il mare. Il dubbio, pertanto, è stato se poteva essere una destinazione idonea per un viaggio di 20 giorni per due appassionati dei posti genuini (poco turistici), della natura e delle genti. Tuttora, in realtà, persiste un grande interrogativo, ma abbiamo deciso che sicuramente sarà un Paese che merita un viaggio, forse proprio perché a parte le sue spiagge si conosce e si valorizza ancora poco. È un po’ una scommessa forse, ma in fondo chi cerca sotto il tappeto qualcosa lo trova!
- English: Mozambique (orthographic projection) Português: Moçambique (projeção ortográfica) Español: Mozambique (proyección ortográfica) (Photo credit: Wikipedia)
Comunque, per rendere più completo e interessante il viaggio abbiamo già fissato una sosta di almeno un paio di giorni a Caia, la città ove fa capo il CAM. Là, grazie alla disponibilità dei volontari e del personale, potremo visitare le numerose attività dell’associazione, che nell’arco di dieci anni è riuscita a portare sviluppo in un’area profondamente depressa. sarà per me molto stimolante vedere l’azienda agricola nella quale hanno avviato la produzione di salsa di pomodoro e il nuovissimo ospedale.
Un’altra tappa obbligatoria è Ilha de Mozambique, un’antica isola coloniale portoghese, che pare abbia mantenuto intatto un certo fascino decadente. Non so se mi sbaglio, ma l’immagino come una sorta di Havana di Cuba, più corrosa e povera.
Inoltre, impossibile non fare un salto al Ngorongosa, soprattutto per noi appassionati di parchi. Per questa meta abbiamo deciso di prenotare già da ora, sia perchè ci tenevamo tanto e non volevamo correre il rischio di non trovare posto nell’unico lodge del parco, sia perché ho letto che senza prenotazione le guardie dell’ingresso fanno numerosi problemi. Al Gorongosa abbiamo deciso di godercela, fermandoci quattro notti. Può sembrare tanto tempo per un parco, ma vi assicuro che ogni volta che io e Andrea siamo stati in una di queste meraviglie della natura ci siamo sempre pentiti di non avere più tempo per vivere con lentezza quelle atmosfere. Sto già pregustando i tramonti accompagnati dai cinguettii e dai barriti e le sere sprofondate nell’immensità del cielo che sembra caderti addosso.
Il finale del viaggio è tutto ancora da vedere…credo che sarà a sorpresa per voi, come per me!!! Sfogliando un po’ i vari blog e pagine facebook, qualche giorno fa scopro la Reed Dance, detta Umhalanga, ovvero una cerimonia importantissima e antichissima che si tiene in Swaziland. Quest’anno è aperta al pubblico il 2 e 3 settembre. Lì per lì, rivolgendomi ad Andrea, esclamo “ecco dove andremo quest’anno!”. Si tratta di una danza in onore della famiglia reale e accorrono tutte le vergini del piccolo Stato.
- Location of Swaziland (Photo credit: Wikipedia)
In realtà la festa è un po’ criticata da alcuni occidentali che sostengono si tratti di un’usanza barbara e maschilista (le donne ballano a seni nudi e devono certificare lo stato di verginità con una specie di “visita ginecologica”), ma, da come ho appreso, a me sembra una vecchia tradizione che appartiene alla loro cultura e non vi vedo nulla di così terribile. Nessuna sembra essere costretta e il controllo della verginità non mi sembra dissimile da una comune visita ginecologica che noi tutte subiamo!
In ogni modo, opinioni a parte, sto provando ad organizzare di raggiungere lo Swaziland dal Mozambico e di ottenere i permessi per documentare la cerimonia. Al momento ho avuto poche risposte e deludenti, ma probabilmente sarà meno complicato organizzare in loco, magari prendendo da Beira (che dista poco dal Ngorongosa) un aereo per Maputo e da là trovare un passaggio auto per Manzini, città dello Swaziland. Una volta giunti là sarà semplice, perché ci sono anche delle day trip per la Reed Dance. ovviamente avrei preso volentieri in considerazione il volo diretto Beira – Manzini, ma è decisamente troppo costoso. Questo finale sarà quindi un’incognita fino alla fine….
Per il momento domani partiremo alla volta di Johannesburg, ove sosteremo due notti, e poi voleremo alla volta delle spiagge di Pemba, paradiso nel nord del Mozambico. Un po’ di riposo e sole ci stanno bene dopo un anno di battaglie!
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