When I decided to open this blog, I did it with the precise aim to demonstrate that fashion, as painting, sculpture, cinema, is an art.Sometimes it is necessary to uncover sheets and sheets before finding the real essence of fashion, but sometimes it’s a immediate and meteoric discover.As a lot of you yet know, I work in theatre since years, at first as a dancer, then as an actress, director, scriptwriter and costume designer.Theatre for me is breath, life, color, light, I look for it everywhere and when I find it, I feel at home.A fashion show is a little theatre performance in itself, in wich more or less unaware actress, dress the part of character with no voices, but with lines, colors, patterns.When I entered in the splendid and suggestive Oratorio di Sant’Ambrogio, location of FW 2011/2012 Daniela Gregis fashion show, I felt that there were something different in the air, something pure. I breathe scent of theatre.A little, delicate, romantic theatre performance predate and cover the fashion show.In the center of the runway, a sheet, with a wood stool, paint buckets and paintbrushes.A young man and a wonderful lady, delicate like a butterfly, play with colors and dresses contained into the big wood wardrobe wich act as wings.They run after each other, they dance, and then starts a counting rhyme and they play hide and seek.//Quando ho deciso di aprire questo blog, l’ho fatto con un intento preciso, quello di dimostrare che la moda, così come la pittura, la scultura, il cinema, è un’arte.A volte bisogna scoprire strati e strati prima di ritrovare la vera essenza della moda, alle volte invece è una scoperta immediata, fulminea.Come molti di voi già sanno, da anni lavoro in teatro, prima come danzatrice, poi come attrice, regista, sceneggiatrice e costumista.Il teatro è per me respiro, vita, colore, luce, lo cerco ovunque e quando lo trovo mi sento a casa.Una sfilata, è di per sé una piccola performance teatrale, nella quale attrici più o meno inconsapevoli, vestono i panni di personaggi che non hanno voce, ma solo linee, colori, fantasie.Quando sono entrata nello splendido e suggestivo Oratorio di Sant’Ambrogio, location della sfilata AI 2011/2012 di Daniela Gregis, ho sentito che nell’aria c’era qualcosa di diverso, di puro, ho sentito odore di teatro.Una piccola, delicata, romantica, performance teatrale anticipa e percorre la sfilata.Al centro della passerella, un telo, sopra ad esso uno sgabello di legno, secchi di vernice, pennelli.Un giovane uomo ed una meravigliosa signora, delicata come una farfalla, giocano con i colori e gli abiti semplici ed austeri contenuti nel grande armadio di legno che funge da quinta teatrale.I due si rincorrono, danzano, poi parte la conta e giocano a nascondino.
To the tune of an old song for kids, the models tread the catwalk with faces stained with white paint and Gian Burrasca like hairdressings.Daniela Gregis’ collection is a call to childhood and to the pureness wich goes with it.Shapes are playful and disarming, they are images of light-heartedness and gracious nonchalance.False casual draperies, fabric cascades, tangles of wool.Those maidens are candies marvellously wrapped up in refined fabrics brilliant colored.The choice of matching them with male like brogues, sneakers painted with coloured paints and raw-wool accessories is rigorous.This collection called “madio” (from the italian word, armadio, wich means wardrobe) is inspired by the concept of a thread of memories.The items in this collection tell a story, a story about times wich come back, recycles itself and springs up again.It’s hard to say wich ones are the basic items of this collection, every look presented on the catwalk represents an image by itself, binded with others with common denominators of the play of reutilization.Daniela Gregis doesn’t grant neckless, but only funny diversions.Ball of thread come up from the folds of a maxi white dress and from pockets, remnants of fabric pop up.Details are emblematic of the spirit wich binds those creations, the hiding place as shelter and discovery, the play as the road of happiness.To discover this collection has been a very great emotion for me.The compliments I gave directly to the designer, are more and more true for me anytime I look at the images of this collection.//Sulle note di una vecchia canzone per bambini, le modelle, con visi sporchi di vernice bianca e acconciature alla Gian Burrasca calcano la scena.E’ tutto un richiamo all’infanzia, e alla purezza che l’accompagna, la collezione presentata da Daniela Gregis.Le forme, giocose e disarmanti, sono immagini di spensieratezza e graziosa noncuranza.Drappeggi fintamente casuali, cascate di stoffa, grovigli di lana. La signorina di Daniela Gregis è una caramella meravigliosamente infagottata in tessuti ricercati e dai colori luminosi.Rigorosa la scelta di abbinare gli abiti a brogues maschili e a sneakers sporcate di vernice colorata e l’accompagnamento ad accessori in lana grezza coloratissima lavorata a mano.Il filo che lega la collezione denominata dalla stilista “madio” (ar*madio), è il filo dei ricordi.Gli abiti di questa collezione raccontano una storia, la storia di un tempo che ritorna, che si ricicla, che rinasce.Difficile definire quali siano i capi base della collezione, ogni look presentato in passerella rappresenta un’immagine a sé, legata agli altri solo dal comune denominatore del gioco del riuso.Daniela Gregis non concede vezzi, ma solo simpatici diversivi.Gomitoli di lana spuntano dalle pieghe di un maxi abito bianco e dalle tasche, scampoli di stoffa sbucano all’improvviso.I dettagli sono emblematici dello spirito che unisce queste creazioni, il nascondiglio come rifugio e scoperta, il gioco come via di felicità.Scoprire questa collezione è stata un’emozione che non mi ha ancora abbandonata.I complimenti che mi sono permessa di fare direttamente alla designer, si rinnovano ogni volta che guardo le immagini di questa collezione.