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Diaul di un Diaul

Creato il 21 luglio 2013 da Marcopress @gabbianone

Non si erano mai trovati così in difficolta i protagonisti della cena degli uomini. Forse neanche da Nando, dove erano peraltro più giovani, ma meno esperti. «Lo stress», provava a giustificare l’economista. O forse l’assenza prolungata del californiano e quella, incredibile, del Doc.
E’ parso di vivere il classico caso in cui le difese dominano gli attacchi. Qui il vino ha dominato il cibo. Vini troppo importanti perché una chela li mettesse in difficoltà. Un clamoroso Sauvignon di Toros 2009, al cui assaggio lo stressato sentiva pure profumo di cernia, «ma pescata al momento giusto». Io vi notavo in realtà melone e salvia. Poi sua maestà Ronco delle mele (Venica): banana, tiglio, acido. Nel secondo tempo entravano il Collio Bianco di Edi Keber (credo pesca, nei manuali si parla sicuramente di mandorla) e il Traminer aromatico di Jermann: spezie indistinte, retrogusto amaro.
I piatti cercavano almeno di incassare. Antipasto freddo, antipasto gratinato, spaghettatona frutti di mare, fusilloni al tonno fresco. Le difficoltà già citate costringevano infine la brigata a frenare sul branzino e a fermarsi sul frittolino “dal Diaul”.
Eccellente servizio di Elena, la padrona di casa, precisa nel proporre anche un menù di carne. Prezzo (85 euro) adeguato al nettare. Spirito della tradizione incrinato dall’abbondanza e dispiacere per essere arrivati groggy al finale: quel branzino meritava di più.
Ora la cena degli uomini ha anche un sito.



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