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Diego Simeone, dal campo alla panchina con la stessa grinta (By Scare82)

Creato il 19 gennaio 2014 da Simo785

simeone

Diego Pablo Simeone, detto il Cholo, è classico argentino. Grintoso e deciso. Dopo una carriera da calciatore che lo ha visto impegnato in molte squadre prestigiose fra Argentina (Velez e Racing), Italia (Inter e Lazio e una parentesi forse troppo precoce al Pisa) e Spagna (Siviglia e Atletico Madrid) ha decido di passare alla panchina.

Da giocatore Simeone è stato un trascinatore, un centrocampista dai piedi forse non troppo educati ma dalla grinta incredibile e dal gol facile grazie all’ottimo tempo di inserimento e al colpo di testa, che lo hanno portato a essere l’idolo di tutte le tifoserie delle squadre in cui ha giocato. Ha vinto anche molto sia a livello di club (Campionato italiano e spagnolo, Coppa nazionale in Italia e Spagna, 2 Coppe UEFA con Inter e Lazio) che a livello di nazionale (argento olimpico, due Coppa America e una Confederations Cup). Insomma uno dal palmares importante, con più di 100 presenze con la maglia della sua nazionale.

Nel 2006, dopo un anno passato da protagonista nel Racing in Argentina, decide di appendere le scarpe al chiodo e di passare alla guida tecnica proprio di questa squadra. Fino al 2010 gira fra le panchine del massimo campionato argentino vincendo un campionato di Apertura con l’Estudiantes e un Clausura con il River, quando nel Gennaio 2011 Lo Monaco decide di puntare su di lui e portarlo alla guida del Catania, facendolo subentrare all’esonerato Giampaolo. Simeone rimette subito in careggiata la squadra, facendola giocare con grinta e a tratti anche bene. Alla fine il suo Catania chiude al 13esimo posto con 46 punti e la perla del 4 a 0 nel derby contro il Palermo (record in Serie A della squadra siciliana prima del Campionato di Maran chiuso sopra quota 50). Alla fine del campionato Lo Monaco ha cercato in tutti i modi di trattenerlo sull’Isola, ma Simeone, forse spinto da voci di mercato poi rivelatesi false, decide di non rinnovare. Per lui quell’estate si era parlato di Inter, con Moratti che alla fine decide di confermare Stramaccioni per quella che sarà forse la stagione più sfortunata della sua dirigenza.

Così Simeone decide di tornare in Argentina, ancora nelle file del Racing che guida al secondo posto nell’Apertura. A quel punto si è liberata la panchina dell’Atletico Madrid autore di un avvio di campionato disastroso. Simeone guida la squadra al quinto posto finale e alla vittoria dell’Europa League, la seconda nella storia del club.

Confermatissimo sulla panchina della seconda squadra di Madrid inizia l’anno vincendo la Supercoppa Europea ai danni dei Campioni d’Europa del Chelsea (4 a 1 il risultato finale), guida la squadra al terzo posto in classifica con consuente qualificazione alla Champions League dell’anno successivo e alla conquista della decima Coppa di Spagna della storia del club (la nona era stata vinta anche da Simeone calciatore).

Così si arriva in questa stagione, la terza alla guida dell’Atletico. Ed è proprio in questi giorni che Simeone sta facendo l’ennesimo miracolo in panchina. La squadra in estate ha venduto a peso d’oro il miglior giocatore della rosa, quel Falcao che in 91 presenze in due stagioni ha segnato 70 gol. La squadra ingaggia Villa per sostituire il campione colombiano ma Simeone praticamente consegna l’attacco nelle mani del brasiliano/spagnolo Diego Costa. Diego Costa è nel giro dell’Atletico dal 2007, ma non ha mai convinto fino in fondo finchè Simeone non ha deciso di puntarci. 20 gol fra tutte le competizioni nella prima annata con il Cholo in panchina e già 23 in questa prima metà di stagione di cui 19 solo in campionato. Dopo il girone d’andata l’Atletico è primo a pari punti del Barca, dopo aver pareggiato con questi e vinto il derby di Madrid. Girone d’andata record con 50 punti frutto di 16 vittorie, 2 pareggi e 1 sola sconfitta. La squadra vince e convince anche in Europa, chiudendo il girone di Champions, quello con Porto e Zenit, a 16 punti (5 vittorie e 1 pareggio).

Simeone fa giocare benissimo la squadra e dove non basta il livello tecnico (oggettivamente Barcellona e Real sono più ricche e attrezzate) arriva la grinta che il Cholo riesce a trasmettere a tutti i suoi giocatori. Da tifosi speriamo che l’Atletico quest’anno riesca a interrompere il duopolio Real/Barca che sta caratterizzando la Liga in questi ultimi anni.


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