Le indagini sul delitto Rea proseguono e, si dirigono in modo quasi unico a provare le colpe di Salvatore Parolisi. Ecco che oggi vengono ordinati dalla Procura di Teramo degli accertamenti patrimoniali, sembra infatti che la situazione economica potrà offrire alla Procura spunti interessanti alle indagini, anche alla luce di quanto contenuto nelle intercettazioni e nelle comunicazioni via Facebook tra Parolisi e l’amante Ludovica, con il primo che cercava di giustificare il fatto di non avere ancora deciso di separarsi per i problemi legati agli alimenti da dare a Melania.
Anche nell’ordinanza del Riesame i giudici rimarcano il sospetto che dietro il delitto vi sia un movente puramente economico: “ tra l’uxoricidio e la separazione la seconda scelta appare di gran lunga la più ragionevole, se non per scrupolo morale, quantomeno per un’analisi costi-benefici. Ma non si deve neppure trascurare che, in una situazione come quella del Parolisi, con uno stipendio da sottufficiale dell’esercito, la separazione dalla moglie casalinga, senza attività lavorativa e con una figlia piccola da mantenere, avrebbe comportato per lui una situazione economica difficile. Anche qui non si vuole certo affermare che la prospettiva di versare un assegno di mantenimento alla moglie costituisca da solo un valido incentivo all’uxoricidio: si vuole solo rilevare come anche tale prospettiva abbia influito nell’acuire lo stato di tensione interna del Parolisi, stato di tensione che sarebbe deflagrato nell’episodio delittuoso poi dallo stesso posto in essere, trovandosi in una situazione in cui non intravedeva una razionale via di uscita”.
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