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Differenti modalità di gestione dell'Istituzione monarchica e rispettivi effetti a breve e lungo termine

Creato il 17 marzo 2012 da Lalenene @Irene_Marziali
Differenti modalità di gestione dell'Istituzione monarchica e rispettivi effetti a breve e lungo termine Vi propongo oggi un argomentino leggero leggero: le cause che può comportare la gestione di una Monarchia in modi differenti.
La riflessione nasce durante lo studio scolastico delle Monarchie europee; come saprete o vi ricorderete dai vostri studi, a scuola generalmente ci si occupa principalmente delle monarchie: inglese, francese e spagnola (anche se meno delle prime due) .
Sia la Gran Bretagna che la Francia sono state per secoli due forti e potenti monarchie assolutistiche. Ad un certo punto, però, la Gran Bretagna ha dato una svolta alla sua Istituzione governativa, diventando una Monarchia parlamentare.
Le due si sono quindi dirette verso binari divergenti, e gli effetti che possiamo constatare tutti è che una non è riuscita a sopravvivere, mentre l'altra regna tutt'ora. Secondo voi, la Monarchia è una forma di governo valida ancora oggi? Perché quella inglese è riuscita a rimanere salda nei secoli, mentre quella francese ad un certo punto è stata rovesciata?
In questo post vorrei esporvi il punto di vista che mi sono formata con i pochi studi che ho fatto, per altro non professionali o metodici. Naturalmente...è il MIO pensiero sull'argomento, semplicemente uno fra i vostri - che spero vorrete condividere con noi commentando in tanti - e dunque è limitato e riduttivo certamente. In fondo...sono una studentessa di un Istituto Superiore di ragioneria - nemmeno del liceo - e non una storica ^^ Bene, ora vi espongo la mia riflessione storica tutta personale, e spero che nessuno lo interpreterà come volontà di  imporre il mio modo di vedere la cosa. Niente di più lontano dalla verità, e chi di voi ci segue da un po' più di tempo potrà, spero, confermarlo. A presto dunque, miei cari/mie care...
Differenti modalità di gestione dell'Istituzione monarchica e rispettivi effetti a breve e lungo termineDalle Monarchie feudali caratteristiche del Medioevo - nelle quali il Re esercitava indirettamente il suo potere servendosi del sistema vassallatico, simboleggiato dall'omaggio e dalla fedeltà, che era garantito tramite i benefici - si è assistito nel corso del Quattrocento e del Cinquecentoad un progressivo maggiore accentramento del potere regio, che "unifica sotto di sé un territorio esteso" con la Monarchia assolutistica. Non che il dominio del Re medievale fosse per così dire annacquato, nient'affatto; d'altro canto il trono ha sempre avuto i suoi problemi a gestire baroni e feudatari intraprendenti. Diciamo che se nel Medioevo il sovrano manovrava e comandava il popolo attraverso una gerarchia piramidale di nobili militari e funzionari, dal Quattrocento in poi si assiste ad una "ripresa delle redini" da parte dei sovrani e ad un progressivo relegamento della nobiltà a sostegno della corona.
Ebbene, proprio da questo periodo cominciano a vedersi le differenze di cui intendevo parlare insieme a voi, dovute ad una diversa interpretazione e gestione dell'istituzione monarchica.
In Francia le tracce del potere feudale si persero relativamente presto, e si tese ad aderire alla forma mentis della monarchia assoluta. Chi le andava contro e la criticava, chi invece la sosteneva e apprezzava per tornaconto, chi cercava di poter salire lui stesso sull'ambito trono assolutistico, tutti vi concentrarono la loro attenzioni. In questo senso assunsero quella mentalità, perché la acquisirono come realtà assodata.

Louis XIV e Marie Antoinette d'Autriche

In Inghilterra, invece, rimasero ben salde le radici centenarie delle signorie feudali, ancora potenti, che dunque mitigarono in qualche modo il peso del potere assolutistico del monarca. I cittadini rimanevano sudditi del Re, ma prima ancora si sentivano appartenenti alla "casacca" del signore locale, che dunque manteneva su di loro il controllo influenzando le loro vite in maniera molto maggiore rispetto alle decisioni del sovrano.
Nel romanzo "La freccia nera" di Stevenson, si percepisce che la lotta fra York e Lancaster per l'ascesa al trono passa in secondo piano rispetto ai conflitti dei vari signorotti locali. Dicendo di appartenere ad uno dei due colori, si aveva il "pretesto" per "dichiarare guerra" all'altro Signore con cui avevamo dei possedimenti contesi o interessi contrastanti.
La monarchia francese, che ha il suo apice nella concezione assolutistica con Luigi XIV, Re Sole, è vissuta molto più pesantemente, a livello emotivo ma anche pratico, da parte dell'aristocrazia e del popolo, rispetto a quella inglese che, dapprima forzatamente e poi volontariamente, si trasformerò in monarchia Costituzionale - ed in seguito Parlamentare.
La figura del sovrano, l'istituzione secolare della monarchia, secondo il mio personale punto di vista dona stabilità ad un Paese, ancora oggi, giacché in essa la società ritrova un punto di riferimento, emotivo e/o pratico, importante. Tuttavia, perché questo aspetto molto positivo della Monarchia sia avvertito dal popolo ed apprezzato, essa non può essere esasperata e giustificata nel sottrarre diritti e peso politico al popolo stesso. In realtà, infatti, è lui che all'atto pratico sceglie se farsi governare o meno da un Re. Il numero e l'unione fanno la forza.

Differenti modalità di gestione dell'Istituzione monarchica e rispettivi effetti a breve e lungo termine

Kirsten Dunst è la Reine nel film di Sofia Coppola


In Francia il pugno di ferro ostinatamente mantenuto dalla Monarchia non è durato, e nel 1789 i francesi come tutti noi sappiamo si sono rivoltati sostituendo al Re e alla sua corte una Repubblica. Perché? Secondo me ( e ripeto che è un mio personale parere ) una delle ragioni della totale miseria fisica e soprattutto interiore in cui era stato ridotto il popolo, che ha portato alla Rivoluzione, è stata proprio la totale incapacità di interazione e dialogo fra Versailles e la gente comune. Maria Antonietta non era una snob nel dire "se il popolo non ha da mangiare, dategli le briosches", semplicemente non riusciva a capire le condizioni in cui versava la sua gente. A modo suo lei amava quello che era diventato il suo popolo, tuttavia chiusa nella gabbia d'oro della Reggia non poteva realmente rendersi conto dell'estrema povertà in cui si trovavano i francesi. Certo, gli veniva detto che le casse del Paese ormai piangevano, ma come poteva lei - catapultata a quattordici anni nello sfarzo di Versailles, comprendere come una sua nuova collana toglieva la possibilità a decine e decine di famiglie di mangiare? Finirono per vedere la Monarchia come un mostro che li stava distruggendo.

Differenti modalità di gestione dell'Istituzione monarchica e rispettivi effetti a breve e lungo termine

Corona Imperiale dei sovrani inglesi


In Inghilterra invece, il popolo si vide riconoscere il diritto ad una Costituzione, sebbene non scritta, ed un Parlamento che garantissero il suo potere e governassero per lui al fianco del sovrano. Questa sicurezza forse permise al popolo inglese di vedere la monarchia come "una bella tradizione, un punto di equilibrio fra passato e presente che dà stabilità alla società". La corona riesce a tenere il suo popolo unito attraverso la storia stessa del suo Paese, essendo il simbolo di questa continuità storica, ma si è "reinventata modernamente" non protraendo gli aspetti assolutistici che hanno invece caratterizzato i secoli scorsi che ora, dall'Ottocento in poi, non sarebbero stati più tollerati.
Per dirla in soldoni, gli inglesi sanno che agli effetti non è Elisabetta a comandare politicamente il Paese, ma sono felici di poter avere sul muro la foto della loro "Her Majesty The Queen Elizabeth II".
Monarchia non è sinonimo di dittatura, neppure storicamente e, quando non lo è, si dimostra in grado di tenere insieme un paese rendendolo unito, stabile e cosciente nonché affezionato alle proprie radici.
Fonti:
"The British Monarchy and the French Revolution" di Marilyn Morris - saggio storico
"Parlare di Storia Volume II" di Fossati, Luppe, Zanetti - testo scolastico
"La freccia nera" di R.L. Stevenson - romanzo
Yahoo answer.com - sito internet
Con affetto,  Irene

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