Berlusconi potrebbe essere vicino al capolinea. Se non a tempi brevi, il Cavaliere pare destinato a veder concludere la sua avventura di leader politico nel 2013. Ma il berlusconismo sarà duro a morire. E potrebbe trovare il suo nuovo massimo esponente in chi fa di tutto per smarcarsi dal premier: Luca Cordero di Montezemolo.
ItaliaFutura, l’associazione guidata dal presidente Ferrari, ha raccolto 30 mila adesioni in tutto il territorio nazionale e punta a costruire una sede in ogni regione. È pronta a diventare una piattaforma politica: c’è chi giura che non appena si saprà la data esatta delle elezioni, Luca Cordero scioglierà gli ultimi dubbi.
La rete su cui può già contare Montezemolo è ampia e pregna di legami con l’industria e l’imprenditoria. In prima linea Diego della Valle che con il suo manifesto “Politico ora basta” ha spianato la strada al compagno milionario. Ma sono tanti gli amici su cui può contare l’ex presidente di Confindustria.
ItaliaFutura Toscana è presieduta da Federico Vecchioni, presindete di Agriventure, e tra le sue fila vede Luigi Borri, ai vertici di Confindustria Siena, Alessandro Cinughi, della Conagricultura di Siena, e Alessandra Pescini, di Federalberghi.
In Puglia si punta forte su una delle famiglie egemoni: il presidente della sezione locale è Salvatore Matarrese, presidente del Bari Calcio. Vicini al movimento anche Vito Pertosa, fondatore della Mer Mec, che esporta tecnologie per il controllo ferroviari, e Max Paganini, presidente della sezione puglie dell’Associazione italiana ospedalità privata.
In Campania, la sede regionale è guidata da Maria Paola Merloni, deputata del PD, ma soprattutto imprenditrice. Dati in avvicinamento all’organizzazione Tommaso Iavarone, presidente dell’Unione Industriali e nel CDA della Banca Campana, Stefania Brancaccio, proprietaria della Colmo, Carlo Pontercorvo, proprietario della Ferrarelle, Luciano Cimmino, presidente del gruppo Carpisa-Yamamay, il costruttore Giovanni Fiore e Agostino Gallozzi, presidente di Confindustria Salerno e leader nel settore della logistica.
Nel Lazio, fino a qualche tempo fa a capo della struttura c’era Andrea Mondello, ex presidente dell’Unioncamere, della Confindustria e della Camera di Commercio di Roma, ora però in uscita. Il nuovo cavallo è Massimiliano Raffa, ex presidente dei Giovani industriali di Roma e al vertice di Mida consulting.
Il punto di riferimento in Calabria è l’imprenditore Pippo Callipo, il re del tonno e figura di spicco nella lotta alla malavita, già candidato per l’IDV alla presidenza della regione nel 2010. In Sicilia il presidente degli industriali Ivan Lo Bello è considerato un montezemoliano, mentre già tra le fila figura Ettore Artioli, vicepresidente con delega al Sud nella Confindustria di Luca Cordero.
Movimenti sotterranei, ma importanti, anche nel Triveneto. A Rivignano, a causa di Claudio de Eccher, presidente di un gruppo edile, si è svolto un incontro con Alessandro Calligaris, presidente di Confindustria Friuli Venezia Giulia e non solo, Giuseppe Morandini, leader della Cassa di Risparmio locale, il commercialista Franco Asquini, Maurizio Maresca, vicepresidente di Unicredit Logistics, Roberto Snaidero, presidente di Federlegno e il presidente dei commercialisti italiani Claudio Siciliotti.
Il movimento di Montezemolo ha incamerato un numero impressionante di cavalli di razza, capaci di creare una macchina del consenso che potrebbe trascinarlo addirittura al successo elettorale. Ma ItaliaFutura gode anche di ottime referenze all’interno della stampa.
Nel consiglio direttivo nazionale sono presenti l’economista Irene Tinagli, editorialista de La Stampa e spesso presente in tv, gli storici Miguel Gotor e Andrea Romano, collaboratori, rispettivamente, di Repubblica e Sole 24 Ore, il costituzionalista Michele Ainis, editorialista del Corriere e dell’Espresso, gli economisti Marco Simoni e Michel Martone che lavorano all’Unità e al Sole. Per non farsi mancare nulla, poi, sono ferventi gli interessi nel campo televisivo. Enzo Montrone di Telenorba è attento all’evoluzione del movimento, mentre Maurizio Rossi, proprietario di Primocanale, è già nelle alte sfere.
L’esperienza di Montezemolo e ItaliaFutura non differisce di molto dall’inizio dell’epopea Berlusconi-Forza Italia. Altre caratteristiche suggeriscono il pericoloso paragone: la presenza di un leader indiscusso e assoluto, tra l’altro imprenditore di successo e Cavaliere del lavoro proprio come il Presidente del Consiglio, una struttura fortemente centralizzata che seleziona i presidenti delle sedi regionali, slogan vivaci e animati dal sentimento anticasta, con accenni modernisti e liberisti, appelli alla società civile, ai professionisti e agli imprenditori, la convinzione di essere qualcosa di nuovo, rivoluzionario.
Così come Forza Italia imbarcò strada facendo socialisti (Tremonti, Brunetta), democristiani (Frattini, Alfano), comunisti (Bondi, Ferrara) e il resto della Destra, anche Montezemolo è pronto a spiluccare in giro per raccogliere politici navigati che guidino il futuro partito. Non si contano le voci di un abboccamento con Scajola, Pisanu e gli altri frondisti PDL oltre a Santo Versace, da poco uscito dal PDL per entrare nel gruppo misto. Se al Centro Casini ha risposto picche, rivolgendosi anzi alla Marcegaglia, nemica giurata di Cordero, a Sinistra si sono dimostrati accomodanti. Pronti a dire sì alla nuova avventura Margherita Mastromauro e Beppe Fioroni, da molto polemico con la linea ufficiale del partito. Già portati a termine gli accordi con il movimento Verso Nord di Massimo Cacciari, ex sindaco PD di Venezia, e Piemonte al Centro dell’europarlamentare PD Gianluca Susta.
I presupposti sembrano essere quelli giusti per assistere a un altro ventennio di dominio di un Cavaliere, resta da verificare quali siano le reali intenzioni. Un governo per il rilancio del paese o un esecutivo per soddisfare gli interessi personali?
Fonti: Il Foglio, Il Fatto Quotidiano