Mentre le speranze di pace sono riposte nel fragile accordo per la cessazione delle ostilità firmato lunedì al il Forum per la riconciliazione nazionale e il dialogo politico ospitato a Brazzavile, operatori umanitari attivi nel settore medico hanno lanciato l’allarme per la crescente diffusione della malaria nella Repubblica Centrafricana.
Parlando alle Nazioni Unite, Sylvain Groulx, capo di Medici senza frontiere nel paese africano, ha riferito di un’impennata di casi nel contesto della crisi politico-militare che dal dicembre 2012 ha causato migliaia di vittime e più di 4,5 milioni di sfollati e rifugiati.
A Bossangoa, circa 300 chilometri a nord della capitale Bangui, i casi si sono più che triplicati arrivado a maggio a 6507; due terzi sono bambini di età inferiore ai cinque anni. “Quello che era già uno Stato con un sistema sanitario fondamentalmente inesistente, è diventato un incubo di proporzioni ancora più grandi” ha detto Groulx, presente in Centrafrica dal 2003.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)