Nella sezione dell'Unità: le pubblicità offensive contro le donne
Stamattina sono andata a quello che si presentava come un ‘casting per hostess’. Forse non a sproposito: non aveva, in effetti, le caratteristiche di un colloquio di lavoro. Dati richiesti e forniti: esperienza in analoghe mansioni, altezza, taglia, colore degli occhi. (Non la taglia del reggiseno, non ancora).
Fine del colloquio.
All’uscita ho scambiato qualche parola con la ragazza ‘esaminata’ con me. 31 anni, appena terminato un dottorato in filosofia con tesi sulla filosofia classica tedesca. Durante il nostro incontro comune aveva sfoggiato una lista di esperienze che andavano da uno stage in una camera di commercio in Marocco al lavoro in un agenzia che organizza eventi e incontri culturali. ‘Cosa fai ora?’ le chiedo. Divide la sua giornata tra il ruolo di assistente tuttofare all’Università e la distribuzione di volantini a 5 euro l’ora.
Mi racconta di un episodio di qualche giorno prima, in un’agenzia di organizzazione eventi di Rimini, una di quelle perle del terziario in crescita esponenziale negli ultimi 10-15 anni. Pensava cercassero personale per fiere eccetera, e, invece, si è trovata in un’agenzia di spettacolo. ‘Il responsabile voleva convincermi ad iscrivermi, mi prospettava possibilità come ragazza immagine eccetera. Mentre trattavo con lui passavano decine di ragazze bellissime, perlopiù straniere, accompagnate da fidanzato o marito italiano’. ‘Accompagnate dal fidanzato?’ ‘Faceva da interprete. Loro non parlavano. Alla fine servivano solo come immagini, come materiale da foto’.
Io non vorrei rimanere solo un corpo da foto, non vorrei che quello fosse la prima cosa- o forse l’unica- da guardare quando cerco lavoro. Anche solo per questo, domenica 13 andrò alla manifestazione per la dignità delle donne. Perché forse questa società ce la siamo voluta, ma non credo ce la siamo meritata.
Domenica 13 febbraio ore 14 inizio manifestazione in Piazza Isolo (Verona) ma la trovate in tutte le piazze d’Italia. Vi incollo l’invito alla mobilitazione:
La manifestazione non è fatta per giudicare altre donne, contro altre donne, o per dividere le donne in buone e cattive. I cartelli o striscioni ne terranno conto.
La manifestazione è fatta per esprimere la nostra forza e la nostra determinazione.
Siamo donne fiere e orgogliose. Chiediamo dignità e rispetto per noi e per tutte. Siamo gelose della nostra autonomia e non ci lasceremo “usare”. Per questo non ci devono essere simboli politici o sindacali nei nostri cortei: vogliamo che sia anche rispettata la nostra “trasversalità”.
La manifestazione è promossa dalle donne, ma – come diciamo nel nostro appello – la partecipazione di uomini amici è richiesta e benvenuta.
- PORTARE E DIRE DI PORTARE CON VOI UNA SVEGLIA.
- PORTARE E DIRE DI PORTARE CON VOI UNA BUSTA BIANCA, ognuna ne porti una decina con già scritto il messaggio (non siamo in vendita e simili da dare a tutti coloro che incontreremo)