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DIMMI CHE SCARPE INDOSSI E TI DIRO' CHE DONNA SEI - I modelli di calzature sono una precisa indicazione del profilo psicologico

Creato il 05 settembre 2011 da Ciro_pastore
DIMMI CHE SCARPE INDOSSI E TI DIRO' CHE DONNA SEI  -   I modelli di calzature sono una precisa indicazione del profilo psicologicoIl mito feticista del piede come oggetto del desiderio ha origini antiche. Lo psicanalista Sigmund Freud aveva riconosciuto come il piede, zona erogena per eccellenza a causa delle numerose terminazioni nervose, potesse diventare, con la scarpa a cui è avvolto e decorato, oggetto di morbosa attenzione. E' noto che fin dal Medioevo le donne usassero spendere i pochi ducati raccolti dal loro umile marito durante il lavoro nei campi, per acquistare sandali, calzari, stivali, scarpe varie. Questa mania è, ai giorni nostri, diventata una forma di acquisto compulsivo molto diffuso. Esistono diverse teorie: una scuola enfatizza l'esigenza della donna di piacere, di trovare conferma alle proprie insicurezze nello sguardo compiaciuto dell'uomo.Altre teorie illustrano la patologia e la riconducono a meccanismi abbastanza ovvi di compensazione.
L'acquisto compulsivo di scarpe risponderebbe alla necessità di colmare un vuoto esistenziale, di fornire in modo semplice e immediato una gratificazione emotiva indipendente dalla cooperazione di altri esseri umani.
Da maligno maschilista, penso, che molte donne comprano scarpe perché non possono cambiare pettinatura con altrettanta facilità. A parte il costo del parrucchiere, la natura matrigna stabilisce un tempo di crescita del capello insufficiente a un sano processo di mutazione continua della pettinatura e non si può cambiare colore dei capelli così spesso, troppo traumatico per la loro salute..
Parlando seriamente, i piedi sono un tipico ornamento sessuale, un aspetto del corpo determinante per la scelta del partner. Ci rivelano infatti l'età biologica della persona, e non c'è trucco o intervento estetico che regga Se possiamo ritoccare il viso invecchiato o rialzare un seno minacciato dalla forza di gravità, non possiamo ingannare il partner sulla nostra età se gli mostriamo i piedi. La bellezza è associata alla giovinezza e alla salute, così un piede giovane e minuto ci indica il partner fecondo ed appetibile.
La caratteristica tipica della calzatura da donna è il tacco, la cui invenzione è però da attribuirsi a un uomo: pare infatti che, alla fine del Seicento, Luigi XIV, Re Sole, per ovviare a una statura che non gli permetteva di dominare la sua corte "dall'alto", avesse introdotto le scarpe col rialzo. Quindi, come vedete, Mister B. non ha scoperto nulla di nuovo.Perché la donna si issa con stoica sopportazione su tacchi di 9 centimetri (ma anche 12 per le sfilate di moda)? La scarpa alta rende il piede piccolo ed esalta così una caratteristica tipicamente femminile. Inoltre, come determina una postura che mette in evidenza il sedere attirando gli sguardi maschili. In più, i tacchi rendono la camminata più difficoltosa e, quindi, implicitamente comunicano una debolezza che stimola l'aggressività maschile. Nella cultura cinese questo vezzo (piede piccolo, donna bella) diventò una vera e propria tortura. La tradizione di fasciare i piedi femminili per non farli crescere troppo e farli entrare nelle tipiche "scarpe di loto" causava gravi problemi ossei, oltre che un impedimento alla mobilità (e alla libertà) della donna. In voga per oltre un millennio, l'usanza è stata abolita nel 1911, anche se è tramontata solo con la rivoluzione maoista degli anni '60. Alcune donne, ai limiti dell'autolesionismo, per sfoggiare piedi degni di Cenerentola, sono anche disposte a ricorrere al bisturi. Un fenomeno, questo, che si è diffuso particolarmente negli Stati Uniti dove, oltre agli interventi all'alluce valgo (deformazione all'osso dell'alluce), spopolano anche smussamenti della pianta, per renderla più stretta, o delle dita, per renderle più corte. Ci si può sottoporre anche a iniezioni di collagene ogni 4-6 mesi (costo negli Stati Uniti, 500 dollari a seduta) che creano un cuscinetto sotto la pianta del piede, per resistere meglio a lunghe cavalcate sui tacchi.Imelda Marcos, moglie del famigerato dittatore filippino, le collezionava per puro e semplice piacere edonistico (fino ad accumularne, 3000 paia o forse più). Avevo una vecchia amica (oramai acerrima nemica) che aveva tale incontenibile mania per le scarpe. Nonostante la sua traballante andatura sbilenca e piedi deformati dagli anni, la costringessero all'uso di scarpe non proprio eccitanti, una volta le acquistai un paio di sandali altissimi di un noto stilista, Vic Matie, dal tacco vertiginoso. Fu sorprendente scoprire che al nostro primo incontro sessuale, avesse portato con sé proprio quelle scarpe per indossarle come unico indumento durante l'amplesso. Devo confessare che una tale idea era alla base del mio regalo, ma non osavo chiederlo. Scoprire che anche per lei, quell'eccitante feticismo , fosse fonte di piacere, costituisce un ricordo indelebile nella memoria.
Scarpe come passione e a volte come ossessione. Scarpeper tirarsi su il morale, come il classico shopping compulsivo, scarpe come surrogato di qualcos’altro. Scarpe, scarpe e ancora scarpe! Le donne le amano, tanto che per esse si sfiora il feticismo. Non solo ciò che ci sta dentro, il piede, può essere un feticcio, soprattutto maschile, ma anche ciò che lo accoglie. Scarpa e piede allora potrebbero mettere d’accordo coppie in crisi per il poco spazio rimasto in casa! Entrambi “oggetti erotizzanti” possono sedurre e irretire molto più che la nudità. Tanto più che feticista significa semplicemente amante del particolare. E chi ama le scarpe sa bene quanto siano i particolari a fare la differenza!
Sulla base della interpretazione fallica del piede data da Freud e Jung, la scarpa sarebbe allora il
simbolo erotico al femminile: verrebbe “calzata” dal piede, che “la risveglia e quindi la attiva”. La passione per il piede ha radici antichissime: nella medicina cinese, per esempio, il piede è alla base della salute, nella cultura araba lo si dipinge con l’henné, nell’antica Roma gli schiavi li lavavano ai loro padroni. Nella tradizione occidentale le cose sono diventate più esplicite: la donna è una vamp se indossa un tacco a spillo, è una tip “durs” se porta gli anfibi, sono serie e professionali se portano i mocassini, una donna-bambina se indossa scarpe da ballerina. Forse l’unica vera spiegazione è che spiegazione non c’è. Come ben sa Elio delle Storie Tese “quel bisogno di scarpe che non vuole sentire ragioni” è solo una follia, perché, d’altronde, “cosa sono i milioni, quando in cambio ti danno le scarpe?!" Personalmente adoro i piedi femminili, peccato però che siano attaccati alle donne.
Ciro Pastore – Il Signore delle Ancelle
leggimi anche suhttp://lantipaticissimo.blogspot.com/2011/09/trasporto-pubblico-come-la-sanita-non.html

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