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Dinosauri in soffitta

Creato il 20 dicembre 2012 da Oblioilblog @oblioilblog

Dinosauri in soffitta

Non sarà un repulisti totale, ma il voto del 2013 si porterà via più di qualche veterano, per usare un’espressione buonista, dei Palazzi della politica. Destra, Sinistra, Centro: la rottamazione è bipartisan e spesso è causata da veti incrociati e lotte personali in una tornata elettorale che sa tanto di resa dei conti.

L’azione di Matteo Renzi ha portato ai ritiri eccellenti di quelli che sono probabilmente i simboli più lampanti di una sinistra inconsistente, litigiosa e tafazziana: Walter Veltroni e Massimo d’Alema. Il primo si è sfilato dalla contesa già agli albori, mentre la Volpe del Tavoliere aveva subordinato la sua non candidatura alla vittoria alle primarie di Bersani. Meglio così, per loro e per tutti. Se ne va anche un altro dirigente storico, Livia Turco, e un po’ più a sinistra la leader radicale Emma Bonino non dà per scontata la sua presenza. Per Pannella è da vedere se ci arriva alle elezioni…

Resistono invece gli orrendamente definiti “derogati” ovvero coloro che hanno ottenuto il permesso di correre nelle parlamentarie PD nonostante il regolamento sancisca che dovrebbero dedicarsi ad altro: Rosy Bindi, Anna Finocchiaro, Giuseppe Fioroni etc.

Uno dei superbig che rischia di stare a piedi è il Presidente della Camera Gianfranco Fini. Stimato da Casini ma non visto di buon occhio dai Montezemoliani, il leader di FLI potrebbe dover affrontare la campagna elettorale da solo: una condanna certa all’oblio. Gli andrebbe riconosciuto almeno il decisivo apporto alla caduta di Berlusconi e un posticino se lo meriterebbe. Vedremo. I sulfurei seguaci di Luca Cordero vorrebbero poi lasciar fuori certi ferrivecchi come Lorenzo Cesa, Enzo Carra e Rocco Buttiglione. 

Nel PDL, o in quello che ne rimane, son le lotte intestine a far fuori i big. Frattini vorrebbe Monti, ma c’è da vedere se al Centro vogliono Frattini. Claudio Scajola, invece, non lo vuole più nessuno, neanche Berlusconi. La Russa va per conto suo, ma Gasparri lo abbandona. C’è poi Dell’Utri che nessuno vorrebbe candidato ma che è sempre scomodo, per Silvio, da lasciar fuori. La rottamazione qui ha i volti della Bella (phoshoppata) Giorgia Meloni e la Bestia Guido Crosetto, ma restano da verificare i risultati visto che alla fine deciderà sempre e soltanto Uno.

Intanto è sicuro che dei pezzi storici se ne andranno: Giorgio La Malfa, a Montecitorio dal 1972, Calogero Mannino che si aggira tra gli scranni dal 1976, stesso anno di Carlo Vizzini, anche lui giunto all’ultima corsa. Si ritira pure Arturo Parisi ed è da vedere se Beppe Pisanu troverà posto. È giunto per loro il momento del meritato riposo, con una generosissimo vitalizio.

 

Fonte: La Stampa


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