Oggi è stato distribuito un volantino davanti alla sede della Provincia, dov’era convocato il consiglio provinciale. Secondo alcune anticipazioni l’amministrazione provinciale intende tornare ad esaminare le vicissitudine legate agli stoccaggi di gas metano, tanto più che all’impianto di Bordolano, che si sta ampliando per divenir centrale, se ne stanno aggiungendo altri, sia da parte di Stogit che da parte di Enel gas. Ma non è l’unico problema ambientale. Diossine e inceneritori, compreso quello cremonese a biomasse, inquietano gli ambientalisti. Ecco il testo del volantino.
COORDINAMENTO COMITATI AMBIENTALISTI LOMBARDIA
ITALIA E CREMONA A RISCHIO SALAUTE – DIFENDERE IL TERRITORIO, RISPETTARE I CITTADINI E IL DIRITTO ALL’ AMBIENTE SANO E SICURO! DIRITTO A INFORMAZIONE E PARTECIPAZIONE!
STOP EMISSIONI DIOSSINA, POLVERI TOTALI SOSPESE, VAPORI CLORURATI E INDUSTRIE A RISCHIO INCIDENTE RILEVANTE NELLA ZONA INDUSTRIALE DI CREMONA-CAVATIGOZZI-SPINADESCO-SESTO CREMONESE –
STOP TERZO INCENERITORE A CREMONA: NUOVO “BIOMASSA A LEGNA” E REVAMPING DA 70 MILIONI DI EURO ATTUALI “DUE LINEE VECCHIO INCENERITORE” – SI A RACCOLTA DIFFFERENZIATA E RICICLAGGIO RIFIUTI.
STOP STOCCAGGI METANO – DOPO ANNI: MANCANO I PIANI DI EMERGENZA ESTERNA AI CLUSTER A METANO DI STOGIT A BORDOLANO, I CITTADINI NON CONOSCONO I PIANI DI EMERGENZA ESTERNA DI SERGNANO, DI RIPALTA CREMASCA, DI RIPALTA GUERINA (IMPIANTI STOGIT).
Al Presidente della Repubblica On. Giorgio Napoletano; Al Presidente del Consiglio Sen. Mario Monti;
Al Ministro per l’Ambiente Prof. Corrado Clini; Al Ministro per lo Sviluppo Dott. Corrado Passera;
Al Presidente Regione Lombardia On Roberto Formigoni; Al Presidente Regione Emilia Romagna
On Vasco Errani; Al Presidente Regione Veneto Luca Zaia; Al Presidente Provincia di Cremona
Dott. Massimiliano Salini; Al Presidente Provincia di Brescia Daniele Molgora; Al Presidente Provincia di Lodi Pietro Foroni; Al Presidente Provincia di Bergamo Sen. Ettore Pirovano; Al Presidente Provincia di Milano On Guido Podestà
Il Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia in considerazione dell’attività sismica non isolata cui stiamo assistendo dal 20 maggio 2012 le cui ripercussioni interessano un ampio territorio del Nord Italia,
in considerazione della vicinanza delle localizzazioni degli stessi stoccaggi e della possibile commistione degli acquiferi profondi delle stesse zone di stoccaggio, della localizzazione degli stoccaggi nei territori di Cremona, Brescia e Lodi in zone dichiaratamente sismiche o coinvolte in eventi sismici come Romanengo (CR e ITIS 104 e sisma di Soncino 1802-Pianalto della Melotta – A 180 BAR); Bordolano (CR- effetti sisma di Soncino 1802-Parco Oglio Nord-A 240 BAR); Capriano del Colle (BS – faglia sismogenica terremoto di Brescia del 25 dicembre 1222-Parco del Monte Netto- A 144 BAR); Cornegliano Laudese (Lodi- terremoto di Caviaga 1951),
Chiede
che venga sospesa con effetto immediato l’attività di stoccaggio e di stoccaggio in sovrapressione del metano (oggi a Sergnano, Ripalta Cremasca, domani a Bordolano?), attività di stoccaggio considerata attività a rischio di incidente rilevante soggetta al DLgs 344/199 ”Direttiva Seveso” con rischio di sismicità antropica indotta, subsidenza, emissioni fuggitive di metano, emissioni puntuali di metano, attività in corso mediante immissione nei pozzi esausti nel sottosuolo della Pianura Padana;
Chiede
che vengano inoltre sospesi i progetti in essere, i progetti autorizzati ed i progetti in corso di valutazione presenti nell’intero territorio della Pianura Padana identificata dal Ministero dell’Ambiente come “Provincia degli Idrocarburi” la cui estensione va dal territorio del milanese fino all’Alto Adriatico su 115.000 kmq cui riferimento parere n. 314 del 28 luglio 2009 – Istruttoria di VIA progetto di conversione a gas naturale del Giacimento di Romanengo – Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Mare – Commissione Tecnica di VIA -VAS – U.prot CTVA – 2009 -0003027 del 03/08/2009 – pagina 12/40 “Considerato che – dal punto di vista geografico, l’area in esame è collocata all’interno della Pianura Padana, all’interno di un’unica Provincia ad idrocarburi che si estende per 115.000kmq tra i 43° – 46° latitudine Nord e i 7° -15° di Longitudine Est e che di essa all’incirca i due terzi sono in terraferma ed un terzo si trova al di sotto di parte dell’Adriatico settentrionale”.
Chiede
che si proceda ad una approfondita comparata analisi con commissione interdisciplinare pubblica di esperti anche internazionali, non solo di tecnici interni delle società di stoccaggio, che si proceda ad una corretta diffusa informazione ai cittadini sulle attività di stoccaggio, che si proceda ad una corretta partecipazione dei cittadini stessi alle scelte energetiche sul territorio e nel sottosuolo secondo quanto previsto dalla Convenzione Europea di Aarhus del 1998.
Cremona, 12 maggio 2012 Coordinamento Comitati Ambientalisti Lombardia
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