Magazine Opinioni

Discovery channel dicembre

Da Gynepraio @valeria_fiore
1-CALZE SOLIDEA

Che io abbia un apparato circolatorio pessimo, ormai si sa. Ho la cellulite e la ritenzione idrica; inoltre, ho un incurabile in quanto cronico linfedema al piede destro che mi porto dietro dal 2010* e che quando fa caldo, o quando sto troppo tempo in piedi con i tacchi alti (cioè qualsiasi giorno che dio manda in terra), mi si gonfia e mi fa venire una caviglia insensatamente grossa. Mentre d'estate mi do da fare con fanghi e creme, in inverno confesso di essere molto più pigra. Quindi, dopo una attenta lettura delle opzioni disponibili in rete mi sono fidata di questo consiglio e ho acquistato in farmacia le calze Night Wellness di Solidea. Si tratta di autoreggenti nere, a compressione graduata, che si infilano con un tantino di fatica in più rispetto a quelle normali ma che non richiedono l'intervento della Protezione Civile come le calze antitrombo: l'aspetto, inoltre, è anche relativamente tollerabile alla vista. A riprova di questa affermazione, favorisco subito la diapositiva di me appena sveglia e pertanto struccata nella mia tenuta maglia melange sformata + calze di Pippi.

Ma veniamo ai risultati: sensazione di gambe leggere e caviglie veramente più sottili. Anche se pare che il loro messaggio pubblicitario sia stato censurato dallo IAP perché troppo esplicito o, come diciamo noi del marketing, overpromising (parlano addirittura di cm), io mi sento di raccomandarle tantissimo. E se ho avvertito un beneficio io che svolgo un lavoro sedentario, immagino che per chi sta molte ore in piedi o prende spesso voli intercontinentali possano fare miracoli. Costo: 20 € circa.

*A chi interessa la storiella del linfedema: la nostra eroina visita un parco di mangrovie delle isole Keys armata di un paio di agili sandali al grido di "cosa mai potrà accadermi", ma a un certo punto afferma QUALCOSA MI HA MORSO come Forrest Gump quando in Vietnam gli esplode la granata sul culo, ma decide di sopportare il fastidio (che a posteriori si scoprì essere uno shock anafilattico) tutto il giorno drogandosi di frittelle di gamberi per poi ritrovarsi la sera con uno zampone natalizio al posto del piede. Da allora, il gonfiore si ripresenta annualmente a ricordarle la sua tracotanza, trascuratezza e stupidità.

2- Cosmetici Neve

Nel post sulla Beauty Routine accennavo al mio problema con il make-up: mano ballerina, assenza di pennelli, braccia corte e tirchie, incapacità di capire i tutorial. Opportunamente rimbrottata da più fonti per una serie di ragioni diverse e tutte ugualmente valide ("ma 'ndo vai sei il pennello non ce l'hai?" "Compri i cosmetici da Kiko, come le cesse?"), ho deciso di testare i prodotti Neve, che conoscevo già per via della disputa con Nivea e per le numerose recensioni positive lette su varie fonti. Siccome volevo toccarli con mano, non li ho acquistati online ma mi sono recata nel Sancta Sanctorum della cosmesi naturale: Melissa. Se non ci siete mai state, andateci. Se non potete andarci, acquistate online. Se non ve ne frega niente di cosmesi ma siete appassionati di social media management, seguite le ragazze di Melissa su Instagram: è un raro caso di piccolo business che usa il mezzo fotografico come Dio comanda, crea un mondo e ti ci fa accomodare dentro. Dicevo, ho provato I Pastelli Neve e ho ovviato all'annoso problema dell'occhio piscione, che provocava lo scioglimento della maggior parte delle matite occhi e mi procurava lo sguardo da panda. Queste resistono, sono precise, economiche e ci sono in mille colori. Io, che notoriamente sono un tipo pazzerello che ama osare, ho preso le due inusitate nuance "brown" e "black". A breve comprerò altro. Costo: 4,80 €

3- DIGLEE E LE CHICK-NOVEL

E' arrivato il momento di spiegare alcuni mie gravi lacune culturali: non guardo le serie TV, non compro i fumetti, non leggo chick lit. Perché? Perché amici, non c'è tempo per tutto, nella vita. Non seguo telefilm, ma vado spesso al cinema. Niente fumetti, ma leggo libri. Zero chick-lit, ma tengo un chick-blog. Forse quello del tempo è un alibi? Può darsi: Giulia di Rockandfiocc mentre fa colazione guarda l'episodio di una serie, Beatrice di Incorporella legge anche quando è in coda alla posta, Enrica di Tiasmo ha scritto il suo romanzo dopo aver messo a letto i bambini la sera. Io a colazione conto le uvette nel muesli, in posta litigo coi vecchietti e alle 22:00 mi accartoccio su Michele con la scusa che ho freddo. Ma, per tornare alle lacune di cui sopra, ogni tanto qualcuno si intenerisce e decide di tirarmi fuori da questa ignoranza: Santa Claus, per esempio, ci ha lasciato sotto l'albero un abbonamento a Netflix. Il mio ex compagno delle elementari Antonio, che ha aperto insieme alla sua compagna una bellissima fumetteria, mi ha invece omaggiato di Forever Bitch, questa chick-graphic novel scritta da una illustratrice francese, tale Diglee. Ma, amici, allora i fumetti sono divertenti! Ma come mai non lo sapevo prima? La storia è quella dell'amicizia fra tre ragazze francesi molto diverse tra di loro, che escono, si divertono, trombano come ricci. Molto sboccato, come piace a me. Insomma, non escludo di leggerne altri. Anzi, se me ne volete consigliare qualcuno, provvederò a procurarmelo. Nota sull'autrice: questa ragazza è una francese della miglior razza, che scrive, illustra, canta e suona l'ukulele, si fa dei bellissimi selfie (di quelli veri, con lo smartphone, non autoritratti con le Reflex!), è autoironica e pure magra. Per me, ha un Instagram da vera figa. Costo: 12 €


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