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Disordini e scontri in Turchia per salvare il parco Gezi

Creato il 01 giugno 2013 da Retrò Online Magazine @retr_online
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attribution #occupygezi

La situazione in Turchia non è delle più facili, in questi giorni: centinaia di persone sono accampate nel parco Gezi, nel disperato tentativo di salvarne gli alberi. I manifestanti chiedono di fermare la costruzione di un parco commerciale e una moschea che distruggerebbero i 600 alberi del parco, costruito nel 1940.
Con l’arrivo delle ruspe sono arrivati anche gli attivisti: all’inizio ecologisti e ambientalisti, poi sempre più civili, giovani, cittadini di Istanbul. La protesta ambientale è diventata in poco tempo protesta politica. A provocare le manifestazioni in tutto il paese sono state le violente reazioni della polizia contro la protesta pacifica inscenata nel parco Gezi: denunciano l’eccessivo uso di violenza anche i comunicati di Amnesty International, che parla di violazione degli standard internazionali dei diritti umani a seguito del lancio di lacrimogeni contro manifestanti rinchiusi in uno spazio limitato. Anche il leader dell’opposizione Kemal Kilicdaroglu chiede il ritiro immediato delle forze armate.
Ora in Turchia si protesta contro l’Akp di Recep Tayyip Erdogan, primo ministro turco. Il Partito della Giustizia e dello sviluppo del presidente Erdogan è accusato di essere troppo autoritario ed eccessivamente legato all’Islam.

Le immagini che arrivano da Piazza Taksim fotografano una situazione di violenza e di forte paura. Decine di manifestanti sono rimasti feriti dalle forze armate; il flusso di informazioni provenienti dalla Turchia sembra essere in pericolo .Una ragazza chiede in una mail indirizzata anche a me che vengano diffuse. Per fare in modo che la protesta non rimanga inascoltata, che gli occhi rimangano ancora una volta bendati.

Articolo di Gabriella Dal Lago


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