(IN MEMORIAM 01.10.2009)
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Spero che al mattino sia riemersa
in alcuni l’idea colorata del primo ottobre,
un tempo come il nuovo inizio del mondo
con la scuola dopo il mare e la lunga estate.
Dalla sabbia nei pomeriggi assolati
vedevamo alberi nel folto
sopra Giampilieri e Briga,
pini marittimi ed ulivi contro l’oro
e l’azzurro delle albe sfuggite,
dispersi nei decenni persi, alberi morti
in un fuoco o nell’arsura di una secca madre.
Forse in nessuna
madre raccolti, o sepoltura in un mare
reso nera madre, i dispersi
umani nelle voci
troppo fuse al fango, alti in acque
che assaltarono le soglie dei portoni -
ed ora fatti luogo, altare di furia e fuga
dallo stanco mito
cui mai apparterranno queste
case spogliate delle voci.
p.s. ripropongo questo testo (apparso finora solo sul mio blog) nel primo anniversario dell’alluvione che colpì i villaggi di Giampilieri, Briga, Altolia, Molino, e paesi come Scaletta, Guidomandri, Itàla ed altre località della zona ionica del messinese.