Il mio rapporto col web cominciò circa 8 anni fa con la partecipazione a dei forum.
Eravamo in tanti, all'epoca, e sembrava che avessimo tutti davvero la voglia di creare una rete di comunicazione tra persone che, senza il web, mai si sarebbero incontrate. Conobbi tante persone a quell'epoca, persone reali: ci si inventavano occasioni di incontro per far sì che querl nickname diventasse una persona.
Poi pian piano il giocattolo si ruppe.
Venne fuori l'individualismo di ciascuno, e questo creò situazioni di lite, di rottura, di incomunicabilità.
Fine dei forum, o almeno dei forum pieni di gente; quelli sopravvissuti rimasero frequentati da pochi sopravvissuti o da entità virtuali che non hanno nessuna di diventare 'persone'.
In cerca di un altro spazio di comunicazione, io aprii il blog.
In un blog, però, chi scrive è il gestore, gli altri possono solo commentare, e se un commento non piace lo si può cancellare, come si può decidere chi entra e chi no. Rispetto ai forum, il blog è dunque una comunicazione selettiva: in genere rimangono come lettori solo coloro che condividono il parere del gestore. Fine quindi dello scambio di opinione con chiunque. Tuttavia ancora il blog era uno spazio in cui i nick potevano diventare persone, e ne sono la prova i tanti amici che ho conosciuto incontrandoli a Milano, a Bologna, a Firenze, a Bari.
Poco più di un anno fa ecco arrivare facebook.
Se dovessi dire con una parola cosa è per me facebook, scriverei: soliloquio.
Sì, certo, ci si sente con qualche amico via messaggeria (che è lo stesso che scriversi una mail), ci si scambia qualche 'mi piace', si condivide un post di un amico o si lascia qualche commento a qualche post interessante, ma non c'è lo scambio dialettico vivo che c'era sui forum, ed essendo i contatti limitati agli amici, la selettività elettiva è ancora più alta che nei blog. Né c'è una grossa spinta a conoscere altre persone, dato che di norma si dà l'amicizia a persone già note. E non c'è modo di approfondire alcun discorso, perché non fai a tempo ad aprire un argomento che già scivola via seppellito dalle altre notifiche.
Io sono grata a Facebook perché senza non avrei fatto il corso di scrittura comica di Napoli, che mi ha riempito due anni di risate e di nuovi amici, ma la spinta è stata solo la voglia di imparare qualcosa di nuovo. Che Pino ed Eddy siano due persone eccezionali l'ho scoperto dopo: facebook non rende loro affatto giustizia!
E se poi ci si fa prendere da qualche giochino (io e farmville siamo diventate tutt'uno!), allora su facebook si finisce per parlare con il raccolto virtuale, la mucca virtuale, la tartaruga virtuale.
Ora, tenuto conto del numero di utenti di facebook ma anche di altri network simili, c'è da chiedersi: preferiamo stare in una finta compagnia perché fuori il mondo reale fa schifo, o il mondo reale fa schifo perché noi siamo tutti rinchiusi nei byte?



